Ma veicolare all'opinione pubblica l'idea che e' stata data alla magistratura e alle forze di polizia una sorta di arma risolutiva contro le mafie ne corre; c'e' il pericolo di creare una aspettativa che rischia di andare delusa''. Questo il giudizio sul 'Codice antimafia' del Procuratore Generale presso la Corte d'appello di Caltanissetta, Roberto Scarpinato, a margine di un convegno sul tema ''Il contrasto ai patrimoni delle mafie'', organizzato a Catania da Magistratura Democratica, Movimento per la Giustizia, Articolo 3 e Libera. ''Questo nuovo 'Codice antimafia' - ha aggiunto - e' stato chiamato 'Piano straordinario contro le mafie'. In realta' quello che io trovo straordinario sono le cose che mancano, che sono tante e troppe. Mancano le norme sull'autoriciclaggio, manca una modifica del reato di scambio elettorale-politico-mafioso, mancano dei nuovi tipi di confische penali che sono state previste dell'Unione Europea, manca un potenziamento degli strumenti di indagine per le misure di prevenzione''. ''Le contromisure - ha concluso Scarpinato - sono state indicate da tantissimo tempo da tutti gli specialisti del settore, proposte che sono rimaste purtroppo lettera morta. Sembra proprio che il legislatore da quest'orecchio non ci voglia sentire''.