Ad Alcamo è lunga la coda del caso del dipendente comunale Antonino Spinò, mobbizzato per 11 anni, che oggi arriva al rinvio a giudizio per il consigliere comunale del Pd Peppe Canzonieri. Canzonieri è accusato di diffamazione proprio nei confronti del dipendente Spinò. Per capire la vicenda occorre fare un passo indietro. A luglio 2010 il Comune di Alcamo è stato condannato a risarcire la somma di 25 mila euro a Spinò, oggetto di soprusi dal 1994 al 2005 all’interno del Comune in cui lavorava. La sua colpa, racconta, era di essere un solidissimo e irremovibile sostenitore del centro-destra, quando in quegli anni il comune era amministrato da una giunta di centro sinistra. Spinò documentò di essere stato vessato e continuamente trasferito da un ufficio all’altro, in tutto quest’arco temporale, soltanto perché aveva sostenuto, nella campagna elettorale del 1993 culminata con la vittoria del centrosinistra guidato da Massimo Ferrara (sindaco di Alcamo da allora fino al 2001), il candidato sindaco di centrodestra, Sebastiano Benenati.
E arriviamo ad oggi col rinvio a giudizio del consigliere comunale Peppe Canzonieri. La querela per diffamazione di Spinò nei confronti del consigliere si riferisce alle dichiarazioni rese da quest’ultimo in consiglio comunale. Sostiene Spinò, infatti, che all'atto di discutere il riconoscimento del debito fuori bilancio a favore proprio del dipendente mobbizzato per la causa vinta dall'oramai ex impiegato, lo avrebbe diffamato sostenendo che a quell'epoca lo stesso consigliere, nella qualità di presidente del Comitato provinciale dell'Inps di Trapani, verificò l'inesistenza di casi di mobbing. La prima udienza del processo è fissata per il prossimo 23 febbraio, Peppe Canzonieri rischierebbe fino a un anno di carcere.