All’incontro con Renzo Carini e Oreste Alagna hanno partecipato il comandante del 37° stormo dell’Aeronautica militare di Birgi, il colonnello Mauro Gabetta, e il comandante della 135^ squadriglia radar di Perino, il capitano Marco Brigotti. I due comandanti hanno appunto ribadito che non si sono pericoli per la salute dei cittadini e che le onde elettromagnetiche che emetterà il nuovo radar sono sotto il limite d’allerta e inferiori ai vecchi radar presenti nell’area . L’Amministrazione un po’ di tempo fa aveva chiesto all’Arpa di svolgere degli esami sulle emissioni. Comunque a margine dell’incontro i due ufficiali si sono resi disponibili “ a fornire tutte le informazioni ritenute necessarie agli Enti deputati al controllo ambientale sul territorio”.
L’installazione del nuovo radar fa parte di un progetto nazionale di sostituzione dei vecchi impianti avviato dal Ministero della Difesa nel 2007. I comandanti hanno specificato che la struttura di perino è stata soggetto di uno studio di impatto ambientale approvato dal COMIPA Sicilia ad ottobre 2010, e un mese dopo sono state effettuate delle misurazioni sulle emissioni elettromagnetiche da parte di una ditta civile.
Il radar di Perino è famoso per uno dei più oscuri depistaggi della storia italiana. La notte tra il 27 e il 28 giugno 1980, intercettò il passaggio del DC-9 con a bordo 81 passeggeri schiantatosi in quella che passò alla storia come Strage di Ustica. Quel passaggio, poi, venne tagliato, riscritto e rincollato per nascondere misteriose manovre.
Nelle scorse settimane i cittadini di contrada perino hanno protestato davanti la base radar. Le abitazioni limitrofe oggi sono martoriate da casi di leucemia fulminante e tumori. “In ogni famiglia c’è qualcuno che ha tumori o che è morto per cancro”, ripetevano gli abitanti. Chiedevano che si faccia luce sulla causa di questo forte tasso di mortalità proprio ai margini dei radar dell’aeronautica. “Non può essere un caso. Vogliamo sapere se sono le onde elettromagnetiche dei radar la causa di tutto ciò”.
Oltre al danno fisico i cittadini hanno protestato anche contro la beffa dei rimborsi dati per non costruire strutture che ostacolassero la visuale del radar. Alcuni sono stati rimborsati con pochi euro, quando per riscuoterli occorre pagare un bollo da 14 euro. A tal proposito i due alti ufficiali, sia le scorse settimane direttamente ai cittadini sia all’incontro con Carini e Alagna, hanno precisato che si tratta della quota prevista per legge relativamente alle servitù militari, legata alle limitazioni che vengono imposte ad edifici e vegetazione in proporzione alla dimensione dei terreni ed alla distanza dal limite del sedime. Il Comando di Bari ha previsto una spesa annua di circa 65 mila euro per il pagamento degli indennizzi ai proprietari e di 32 mila al Comune di Marsala.