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12/11/2011 05:23:00

Ballerine e sesso al Laguna Blu di Trapani, condannato Giuseppe Simone

Simone, assistito dagli avvocati Marino e Renza, ha chiesto di definire la sua posizione con il rito abbreviato ed ha pertanto beneficiato della riduzione di un terzo della pena. Il procedimento scaturiva dall'indagine della Squadra mobile di Trapani che aveva fatto luce su un giro di prostituzione nella Trapani bene. Simone era accusato proprio della gestione del giro di prostituzione. Con lui è imputata anche la sua compagna, straniera, che verrà giudicata in un altro procedimento. La coppia, in pratica, provvedeva a reclutare le ragazze straniere da fare esibire nel loro night club, disposte poi a fare dietro pagamento delle prestazioni sessuali con i clienti. Simone si occupava della logistica: la sistemazione delle ballerine, i rapporti con le ragazze, e quelli con i clienti. Anzi, con i clienti pare che fosse davvero rigoroso minacciando chi non pagava di rivelare ai familiari la frequentazione delle prostitute.

Furono sei gli arrestati lo scorso 26 Marzo a Trapani. Gli arrestati erano accusati di sfruttamento della prostituzione all’interno dei Night Club Harris Bar di Erice e Laguna Blu di Trapani, nei quali avevano ingaggiato come presunte ballerine alcune ragazze dell’est che venivano fatte prostituire. I sei sono anche accusati di falsificazione di documenti propedeutici al rilascio del permesso di soggiorno, tentata estorsione e lesioni gravissime.
Nello stesso ambito è stata data esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari carico di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate nonché Consigliere Comunale di Trapani ritenuto responsabile di corruzione e concussione.

 Le ragazze straniere dietro compenso di denaro, si esibivano in spogliarelli e atti sessuali all’interno di “privè”, concordando con i clienti, previo consenso dei gestori dei locali , incontri esterni per consumare rapporti sessuali completi a pagamento. L’attività di sfruttamento della prostituzione in entrambi i locali era gestita in modo dettagliata e tramite un’organizzazione accurata che curava ogni aspetto logistico, ovvero l’arrivo delle ragazze straniere in questo centro, la loro sistemazione, a titolo di locazione, in appositi appartamenti, il loro accompagnamento quotidiano presso i locali notturni, la gestione dei rapporti esterni con i clienti ed il controllo delle uscite per consumare rapporti sessuali completi all’esterno del locale. Gli appartamenti in cui alloggiavano le ragazze, spesso non in regola con il permesso di soggiorno, venivano utilizzati anche per gli appuntamenti con i clienti che intendevano consumare rapporti sessuali completi. In entrambi i locali, peraltro, venivano praticate tariffe analoghe, ovvero il cliente per fruire della compagnia delle ballerine doveva offrire loro una consumazione ogni 10 minuti, pagare 50 € per intrattenersi per 10 minuti nei privè, corrispondere 200 € l’ora per avere un incontro esterno, che si teneva negli appartamenti in cui alloggiavano le “ballerine”.Le somme di denaro guadagnate venivano divise tra i gestori dei locali e le ballerine.
I dettagli sono stati appresi tramite l’attività investigativa di un agente che si è recato in uno dei locali fingendsi un cliente.