I carabinieri hanno eseguito 21 ordinanze di custodia cautelare, infliggendo un durissimo colpo alla cosca mafiosa di Carini, comune a pochi chilometri da Palermo, capeggiato da Calogero Passalacqua, storico padrino ottantenne.
Il lavoro degli inquirenti ha evidenziato le strategie e gli interessi di Cosa nostra nel settore dell'edilizia, all'imposizione degli operai alle imprese e del traffico di droga.
I magistrati inoltre sono convinti di aver fermato una nuova guerra di mafia, dal momento che è stato constatata l'esistenza di un conflitto con la famiglia mafiosa avversaria. L'operazione ha visto l'impiego di oltre 400 carabinieri. Ad emettere le ordinanze di custodia cautelare in carcere è stato il gip Morosini su richiesta del pm Viola, Del Bene, Paci e Vaccaro, guidati dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia. Per gli arrestati le accuse vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso, al traffico e spaccio di droga, all'estorsione e al danneggiamento.
Le indagini dei carabinieri del reparto territoriale, guidati dal colonnello Giuseppe De Riggi, fotografano gli equilibri in un territorio inquadrato nel mandamento palermitano di San Lorenzo – Tommaso Natale.
Calogero Passalacqua, soprannominato “Battista i Santa” dal 2007 è tornato a Carini dopo avere trascorso un decennio in carcere per scontare una condanna per mafia.
La base operativa della famiglia mafiosa era la pescheria di Vito Caruso, al Bivio Foresta di Carini.
Del vertice operativo della famiglia farebbe parte anche la figlia del padrino, Margherita. La donna avrebbe dimostrato di essere la diretta referente delle strategie del padre. : “Se tu pensi di prendere per il… gli ho detto un cristiano che ha due anni che agli arresti domiciliari tu hai sbagliato numero di casa… ti vai ad impiccare gli ho detto, voglio tutti i soldi questa settimana, perché ti finisco, da femmina e buona ti alzo uno schiaffo ti sconzo… qua…”. Ed ancora: “… se io devo decidere… le persone non devono capire… nie… lei arriva e comanda lei, suo padre non passa e non conta più… giusto a papà… giusto è… oh… alle persone gli dico… senti qua prima… gli dico, voglio la risposta di mio padre io, perché è buono che la padrona sono io gli dico, però io senza… se non… ho il consiglio di mio padre… non me lo vado a fare”. E’ capitato così di ascoltare il resoconto che la donna faceva al padre di un incontro avuto con un imprenditore: dice “perché non vorrei, io non so come funziona, non vorrei che appena sono qua qualcuno mi viene a disturbare…” … dice, “se la signora gli dice che è tranquilla dice, ….che è tranquillo qua, lei può stare sicuro…”. Margherita aveva la forza di intimidazione mafiosa, scrivono i pm, di un “uomo d’onore”: “Ma papà, lo sai qual è il problema?… che noi ci facciamo troppa pietà degli altri… E gli altri pietà di noi non se ne sono fatti mai ed allora oggi rispondo al contrario, non ho pietà per nessuno…”.