E' la società di trasporto di riferimenti degli Sfraga ed è egemone in Sicilia Occidentale. Ha sede a Marsala in Contrada San Silvestro. L'agenzia di Miceli - Gagliano lavorava in esclusiva per gli Sfraga. A loro fu chiesto in virtu del patto tra Cosa nostra e casalesi di ridurre il loro giro di affari per far entrare gli Sfraga nel mercato di Fondi.
11,00 - C’è anche un missile tra le armi a disposizione del clan dei Casalesi. O almeno c’è stato, in transito nel piazzale della Paganese Trasporti di San Marcellino, area di smistamento di camion carichi di frutta e verdura ma anche (soprattutto) di mitra, pistole, munizioni varie provenienti dalle zone di guerra mediorientali. Lo documentano le intercettazioni telefoniche e ambientali allegate all’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri sera, conversazioni inquietanti soprattutto ora che nell’agro aversano, zona rigidamente controllata dal clan dei Casalesi, è stato trovato un borsone pieno di kalashnikov, fucili di precisione e persino un mitragliatore dotato di proiettili anticarro. In chiaro quella del 22 aprile 2007 tra Paolo Del Vecchio, esponente del clan dei Casalesi (referente della famiglia Schiavone) e Costantino Pagano.
Chiede quest’ultimo: «Compa’, ma quell’amico, quella fornitura, tutto a posto?». E l’altro, di rimando: «Sì, tutto a posto, domani vado a prendere anche un missile!». Le indagini della Dda di Napoli hanno accertato che le armi erano importate dalla Bosnia grazie alla complicità di militari che vi prestavano servizio nel corso delle missioni di pace, utilizzando per il trasporto i loro mezzi di servizio.
8,00 - Nove ordinanze di custodia cautelare sono state notificate a indagati appartenenti appartenenti a diverse organizzazioni di tipo mafioso operanti in Campania e Sicilia, tra cui il mazarese Gaetano Riina, fratello del boss Salvatore, e Nicola Schiavone, figlio di Sandokan; entrambi erano già detenuti per altri reati. Le indagini hanno confermato l'esistenza di una spartizione degli affari all'interno dei mercati ortofrutticoli da parte delle principali organizzazioni criminali del nostro Paese e il monopolio del settore dei trasporti su gomma da parte del clan dei casalesi, alleato con la mafia siciliana.
GLI ARRESTATI. Ecco i nove arrestati: Schiavone Nicola, nato a Loreto (AN) l'11.04.1979, detenuto; Del Vecchio Francesco, nato ad Aversa (CE) il 14.07.1977, con precedenti di polizia; Picardi Patrizio, nato a Sarno (SA) il 20.04.1965, con precedenti di polizia; Sfraga Antonio, nato a Marsala (TP) l'11.10.1966, detenuto; Sfraga Massimo Antonio, nato a Mazara del Vallo (TP), detenuto; Riina Gaetano, nato a Corleone (PA) il 5.11.1933, detenuto; Napolitano Francesco, nato a Giugliano in Campania (NA) l'8.12.1956, con precedenti di polizia; Gagliano Carmelo, nato a Marsala (TP) il 4.05.1966; Coppola Pasquale, nato a Pollena Trocchia (NA) l'8.11.1988.
IL PATTO TRA MAFIA E CAMORRA. Entrambe le organizzazioni criminose traevano un rilevante vantaggio consistente per i casalesi nella gestione monopolistica di una agenzia, "la Paganese", che controllava tutti i trasporti dei prodotti ortofrutticoli relativamente ai mercati di Palermo, Trapani, Catania, Gela e Fondi, e per i siciliani nel libero accesso e di loro prodotti nei mercati della Campania e del Lazio con prevalenza rispetto agli altri operatori del medesimo settore.
Le ordinanze, emesse dal gip Pasqualina Paola Laviano su richiesta dei pm Cesare Sirignano, Francesco Curcio e Ivana Fulco, ricostruiscono un intero decennio di storia dei rapporti ed interessi economici ed imprenditoriali, di accordi e scontri, anche armati.
Gaetano Riina, al quale il provvedimento è stato notificato nel carcere di Poggioreale, è accusato di concorso esterno nell'associazione camorristica dei casalesi.
Nicola Schiavone, invece, risponde di illecita concorrenza per avere imposto la società La Paganese, controllata dalla sua famiglia, "escludendo tutte le ditte operanti nel settore del trasporto su gomma da e per i mercati ortofrutticoli della Sicilia, della Calabria, della Campania e da e per il mercato di Fondi".
Ordinanze notificate anche ai fratelli Antonio e Massimo Sfraga, imprenditori agricoli di Petrosino e tra i principali produttori italiani di meloni. Il gip li definisce "imprenditori legati a Cosa Nostra ed in particolare legittimati ad esercitare la supremazia nel loro settore commerciale sulla base di un rapporto privilegiato e personale con la famiglia Riina e con la più stretta cerchia di imprenditori e uomini d'onore che ruotano intorno al noto latitante Matteo Messina Denaro". Ecco le foto degli arrestati