Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
23/11/2011 05:19:49

Domani chiude la Fiat a Termini Imerese. Oggi incontro col neo Ministro

Fino ad oggi lo stabilimento si è occupato dell’assemblaggio della Lancia Ypsilon. Fino alla fine dell’anno per i 2200 lavoratori ci sarà un lungo periodo di cassa integrazione.  Dal primo gennaio le chiavi dello stabilimento siciliano passeranno alla Dr Motor che fa capo all’imprenditore molisano Massimo Di Risio. La società si occupa di assemblamento di vetture a basso costo e nei prossimi mesi dovrebbe assorbire una parte dei dipendenti che fino ad oggi hanno lavorato con la Fiat. Ma prima deve arrivare l’accordo tra Fiat e sindacati sui numeri che riguardano la mobilità incentivata, cioè quanti lavoratori potranno essere effettivamente accompagnati alla pensione e quale cifrala Fiat è disposta a dare. E proprio su questo è previsto per oggi l’incontro tra il nuovo ministro dello sviluppo economico Corrado Passera con l'advisor Invitalia, i sindacati, Dr Motor e la stessa Fiat. Lo stesso Passera, trattenuto dal no comment generale dei neo ministri, ha dichiarato "ci stiamo occupando di Termini, una grande questione aperta".
"Non fa tanto scalpore la data ufficializzata dalla Fiat per la fine della produzione a Termini Imerese quanto il fatto che c'è ancora incertezza sulle soluzioni per lo stabilimento e i lavoratori", aveva commentato la notizia il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: "Non c'è dubbio che la chiusura della Fiat è una di quelle scelte che avranno ripercussioni sull'economia della Sicilia".