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23/11/2011 05:11:36

Pagava gli estortori con assegni rubati? Processo a Correra rinviato a Febbraio

Massimo Bellitteri e Antonio Sieri, parti offese, erano presenti in aula. Non c'era l'imputato Antonio Correra.

9,00 - Da imputati a parte offesa. Da parte offesa a imputato. E' un valzer singolare quello che sta avvenendo nelle aule del Palazzo di Giustizia, dove oggi comincerà un processo apparentemente di poco conto, ma che in realtà ha un grande valore per capire realmente i retroscena della vicenda che vede imputati per estorsione ed usura Massimo Billitteri e Antonio Salvatore Sieri. Parte offesa è il giovane agente di commercio Antonio Correra, rappresentante di prodotti per l'agricoltura. Un processo che è già cominciato, una vicenda che abbiamo cercato di ricostruire nei particolari. Ma oggi a Marsala comincia un altro processo, dove Correra è l'imputato, e Sieri e Billitteri le parti offese....

Antonio Correra (che è anche indagato per una truffa di 530.000 euro, appropriazione indebita e insolvenza, ai danni di alcune aziende del nord Italia) insieme ad un altro marsalese, Giuseppe Genna (classe 1960) è imputato in questo processo di ricettazione. Nel corso delle indagini a carico di Bellitteri e Sieri è, infatti, emerso che due degli assegni consegnati da Correra ai suoi "aguzzini" sarebbero stati staccati da un carnet di assegni emesso dall'Unicredit e rubati, ad Erice, il 21 gennaio 2008, alla signora Michela Burgarella. La donna derubata, assieme al marito, Giuseppe Bianco, ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile.

Secondo l'accusa, Correra ha fatto richiesta a Genna di ricevere (probabilmente acquistandoli?) due assegni in bianco che facevano parte di iun carnet di assegni rubati alla signora Burgarella.

A denunciare Correra sono stati proprio Sieri e Billitteri quando, poco prima di essere arrestati (Maggio 2008) con l'accusa di estorsione, fecero un controllo in una filiale Unicredit sugli assegni girati loro da Correra per scoprire che erano, in base al numero di matricola,  di provenienza illecita.

Ma perchè una persona vittima di usura deve pagare i suoi estortori con degli assegni (che sono una forma di pagamento tracciata...) e per lo più rubati? E perchè un estortore pretende dal suo usurato dei pagamenti con assegni, anzichè in contanti, e fa addirittura dei controlli in banca sulla "bontà" degli assegni ricevuti?

Sono due domande fondamentali. Se verrà riconosciuta l'accusa di ricettazione per Correra, è chiaro che queste domande entreranno prepotentemente nel processo per usura, a Sieri e Billitteri, che riprenderà proprio la settimana prossima (con la discussione di alcune questioni preliminari e procedurali, in attesa di sfoltire la lista dei testimoni).

Probabilmente, e questa potrebbe essere la tesi di Sieri e Billitteri (che nel loro processo sono difesi dagli avvocati Paladino e Fratelli) i rapporti tra i due e Correra erano più articolati. Come accade di frequente in molte vicende in cui si discute di possibili estorsioni, il rapporto era strutturato su un "dare - avere" molto complesso. Ma sarà il processo a chiarire questi aspetti.

Antonio Correra, dal canto suo, ha avuto riconosciuto lo status di vittima di usura da parte della Prefettura di Trapani e racconta invece una versione diversa dei fatti: "Da un piccolo prestito di cortesia amicale sono nate minacce, agguati, pistole puntate"