Alla giornata di oggi seguiranno, nel caso in cui non dovessero giungere risposte concrete da parte dell'azienda, altri due giorni di sciopero fissati per mercoledì 30 novembre e venerdì 2 dicembre.
Alla base della protesta la sospensione dell'accordo, sottoscritto dall'amministratore delegato del gruppo Grande Migliore con le organizzazioni sindacali a seguito dello sciopero di quattro ore messo in atto dai lavoratori lo scorso 14 ottobre, che prevedeva, attraverso gli incassi giornalieri, il pagamento delle retribuzioni correnti, a partire dal mese di settembre, e un piano di rientro dal debito per il pagamento degli stipendi arretrati.
Forte preoccupazione è stata espressa dalla Filcams-Cgil per il futuro dei lavoratori e per il mantenimento e il potenziamento del punto vendita di Trapani. Per il segretario provinciale di Filcams-Cgil Vito Gancitano è «indispensabile che i dirigenti del gruppo Grande Migliore, piuttosto che programmare e poi disattendere costantemente gli incontri con le organizzazioni sindacali, facciano chiarezza sul piano industriale che al momento non prevede investimenti per il punto vendita trapanese nonostante il negozio produca maggiori introiti all'azienda».
Ma c'è un altro fronte ancora più caldo. Il prossimo 31 dicembre chiuderanno tutti i supermercati Coop 25 aprile. A renderlo noto è la Filcams Cgil di Trapani che, insieme alla Uiltucs Uil e alla Fisascat Cisl, sostiene le lavoratrici e i lavoratori da settimane in stato di agitazione contro la chiusura dei punti vendita e l'apertura della mobilità per tutti i dipendenti.
Con quest'ultima notizia assume, dunque, contorni sempre più preoccupanti la vertenza intrapresa dai trentadue lavoratori della società cooperativa di consumo “Coop 25 Aprile” di Trapani, Mazara del Vallo e Alcamo che, con i colleghi di Palermo, stanno lottando per il mantenimento dei livelli occupazionali messi in discussione dalla definitiva chiusura di tutti i punti vendita, alcuni dei quali (sette-otto) dovrebbero essere rilevati da una Coop Spa Sicilia, con la compartecipazione di Coop Adriatica, Coop Consumatori Nord- Est e Coop Reno, di cui sembra si stia discutendo la costituzione.
Per quanto riguarda la provincia di Trapani, la Coop presente in Città dovrebbe rientrare tra i punti vendita che saranno rilevati, mentre per quanto riguarda le Coop di Mazara del Vallo e Alcamo si paventa la vendita a terzi degli esercizi commerciali e il relativo avviamento, con grande preoccupazione, da parte della Filcams Cgil, per quanto riguarda le sorti dei lavoratori.
La Filcams Cgil denuncia, infatti, “incompetenza e superficialità della direzione aziendale nella gestione della vicenda e assoluta incertezza per quanto riguarda i supermercati che saranno venduti, quelli che saranno rilevati e per il personale che rischia il licenziamento”.
“L'ultimo incontro con l'azienda – afferma il segretario provinciale della Filcams Cgil di Trapani Vito Gancitano – risale a venti giorni fa. La direzione – prosegue – si era impegnata a convocare un ulteriore incontro per illustrare alle Organizzazioni sindacali l'esito della trattativa con il sistema Coop nazionale e definire il possibile transito dei lavoratori ma, ad oggi, non è dato sapere quale sarà il futuro occupazionale dei dipendenti”.
Intanto, decretata la chiusura della “Coop 25 Aprile”, si susseguono le assemblee dei lavoratori per sollecitare un immediato incontro con i rappresentanti della Lega delle Cooperative Siciliana finalizzato a stabilire un contatto con Coop Italia.
“I lavoratori – afferma Gancitano – vivono una condizione di assoluta precarietà e instabilità determinata dalla mancanza di sicurezza riguardo al mantenimento dei livelli occupazionali. Per tale ragione – conclude - sono state stabilite una serie di iniziative che avranno inizio il prossimo 1 dicembre con una campagna di informazione, dinnanzi tutti i punti vendita Coop della Sicilia e nelle principali piazze, per sensibilizzare i cittadini sulla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori della Coop 25 Aprile”.
CANTIERI NAVALI. I lavoratori del Cantiere navale di Trapani continuano la loro occupazione la nave Marettimo M. Scrivono in un loro comunicato: "L’azione è stata intrapresa dopo che l’amministratore delegato dell’azienda ieri ha ribadito la volontà di mettere in mobilità tutto il personale. E ciò nonostante proprio ieri i lavoratori hanno presentato, come richiesto dal Prefetto di Trapani, una proposta alternativa che eviterebbe il licenziamento. Il rifiuto della dirigenza anche solo di prendere in considerazione tale eventualità ha di fatto chiuso ogni residua possibilità di trattativa. L’esasperazione dopo due mesi di sit-in permanente in cantiere e la disperazione per l’ennesima chiusura da parte dell’azienda e per la frustrante inerzia delle istituzioni, hanno portato i lavoratori ad occupare la petroliera Marettimo M., la cui prossima consegna all’armatore potrebbe invero scongiurare il licenziamento".