A conclusione di indagini condotte della locale Tenenza, che hanno preceduto i blitz nei due covi, sono scattate quattro denunce a piede libero. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di ricettazione, contrabbando, spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’attività investigativa sarebbe stata avviata con l’obiettivo di individuare la base operativa di alcuni extracomunitari clandestini, dediti al traffico e allo spaccio di stupefacenti, ritenuti anche autori di numerosi furti commessi in città. “Dopo lunghi servizi di pedinamento ed appostamento - raccontano gli investigatori - è scattato il dispositivo di intervento che ha consentito di cogliere in flagranza i soggetti attenzionati, all’uscita dell’abitazione, in possesso di sostanze stupefacenti pronte per l’immissione in consumo nei lidi mazaresi”. L’irruzione immediata dei militari nell’appartamento, ha portato al sequestro di 120 grammi di eroina e di cento grammi di hashish, nascosti in una valigia. Nel corso della perquisizione, sono stati anche rinvenuti ciclomotori, telai, parti di motorini già smontate e destinate alla vendita, nonché biciclette e documenti provento di furti commessi nei giorni precedenti.
Nella prosecuzione dell’intervento, è stato sottoposto a controllo di polizia un ulteriore extracomunitario, di nazionalità tunisina, già notato più volte dai finanzieri come frequentatore dell’immobile che era divenuto deposito di stupefacenti e refurtiva. I successivi accertamenti ed il riscontro con le banche dati in uso alla Guardia di finanza, hanno consentito di accertare che quest’altro tunisino era clandestino e, pertanto, è stata richiesta l’emissione del relativo decreto di espulsione, con la segnalazione all’autorità giudiziaria per l’illecito soggiorno nel territorio nazionale. Sulla scia di questa prima fase dell’inchiesta, che si è conclusa anche con il sequestro dei locali diventati base della banda, i militari nei giorni successivi hanno individuato un secondo covo, in uso al clandestino. In questo caso, sono stati ritrovati numerosi beni di provenienza furtiva, come mute ed attrezzatura da sub, computer, orologi, monili d’oro e cellulari, per un valore complessivo di circa 19.000 euro, nonché oltre quattro chili di sigarette di contrabbando. Nella prosecuzione delle indagini, sarebbero stati rintracciati tutti i legittimi proprietari della merce trafugata, che hanno riconosciuto i beni di cui erano privati nei giorni scorsi e hanno potuto tornarne in possesso.
L’intera operazione rientra in un piano di controllo del territorio mazarese, predisposto dalla Guardia di Finanza, con specifiche attività volte a prevenire e reprimere lo spaccio di sostanze stupefacenti, il contrabbando di sigarette ed altri traffici illeciti, “mettendo in atto specifici dispositivi di controllo - evidenziano gli investigatori - volti a bloccare il dilagare di tali fenomeni criminali minatori per la sicurezza della città”.