Per via di un intreccio di udienze, di questi tempi Correra è protagonista di diversi processi. In uno, il principale, è parte offesa per una vicenda di usura ed estorsione, per la quale, tra l'altro Correra è stato ammesso ai benefici di legge. Ma poi ci sono altri tre processi, che lo vedono imputato. Uno per truffa, 530.000 euro, che comincia oggi. Uno per ricettazione, per un giro di assegni rubati. E, sorpresa, un altro processo, sempre per truffa, che inizia il 21 Dicembre.
Nel processo di oggi Antonio Correra è imputato di truffa, appropriazione indebita e insolvenza fraudolenta. Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Nicola Scalabrini, si sarebbe reso autore di una mega-truffa il cui ammontare complessivo è stato stimato in 530 mila euro.
Per Correra è stato disposto e notificato il decreto di citazione diretta a giudizio davanti al giudice monocratico. Vista, infatti, la mole di prove a disposizione, la Procura ha deciso di saltare a piè pari la fase dell’udienza preliminare. Quattordici sono gli episodi contestati.
L’inchiesta, avviata a seguito di un paio di denunce, è della sezione di pg della Guardia di finanza. La «truffa» è stata consumata ai danni di aziende e rivenditori di prodotti per l’agricoltura. Le prime sono del nord Italia, la «Zolfindustria» di Novara e la «Giberti» di Cento (Ferrara). A queste aziende, secondo l’accusa, Correra avrebbe ordinato, per conto di rivenditori inesistenti o ignari (i secondi si sono, poi, ritrovati debitori a loro insaputa), l’acquisto di ingenti quantitativi di prodotti per l’agricoltura che, poi, rivendeva senza pagare il fornitore. Ad esempio il 3 Aprile del 2008 ha presentato alla Zolfindustria una copia commissione falsa per conto della Vinicola San Giorgio Srl, e si è fatto dare merce per 42.000 euro. Merce non pagata, perchè poi si è scoperto che non era stata mai ordinata.
Da un'altra ditta, la Chemia Srl, si è fatto consegnare merce, sempre su finti ordini della Vinicola San Giorgio, per altri complessivi 66.000 euro.
La Zolfindustria, del quale Correra era rappresentante ed agente, è stata truffata anche in un'altra occasione, quando l'imputato gli ha chiesto merce per un valore di circa 21.000 euro per conto di una ditta, Vitale Nunzia Import - Export, poi di fatto rivelatasi inesistente. E con questa ditta fantasma ha gabbato anche l'altra ditta della quale era rappresentante, la Chemia, per altri 21.000 euro. Alla Chemia è toccato in sorte subire da Correra ordini falsi anche da un'altra ditta fantasma, la Società Edilcostruzioni di Burgio Paolo, per 31.000 euro.
Questo per limitarci ad alcuni episodi.
In alcuni casi, avrebbe intascato, senza poi versarle ai fornitori (le aziende di cui era rappresentante), le somme ricevute dai clienti. Come nel caso delle 12.000 euro ricevute da Salvatore Fiore, legale rappresentante della ditta "Verde In", a Marsala, nel Novembre del 2008.
E’ inoltre emerso che il Correra sarebbe anche «amministratore di fatto» di una società di Gibellina operante nello stesso settore. Il reato di insolvenza fraudolenta gli è stato contestato nella qualità di rappresentante legale della «Kemical Green». Questo perché, facendo intendere
di non avere problemi finanziari, ha continuato ad ordinare l’acquisto di merce per circa 160 mila euro. I fatti sono relativi al periodo 2008-2009. Per il Correra - difeso dall’avvocato Antonella Bonafede - la situazione si è, poi, ulteriormente aggravata quando il Tribunale civile ha
dichiarato fallita (su istanza di un creditore: la Zolfindustria) la sua ditta, la Kemical Green.