Un invito accorato alle istituzioni, affinché gli stessi organi constatino “inconfutabilmente”, che l'attività artigianale o commerciale sia realmente cessata e che non continui sotto forma di lavoro nero. L’ha inoltrato il marsalese Stefano Mistretta, 61 anni, presidente della Upla C.L.A.A.I. (Confederazione libere associazioni artigiane italiane) che ha sede in città in Via Cairoli, nonché componente della stessa CAP. L’intento è quello di contrastare il lavoro nero, e Mistretta si augura che la sua proposta sia condivisa ed entri presto in azione producendo effetti positivi. "La disastrosa situazione finanziaria italiana – dice - per anni tenuta nascosta ai cittadini, è stata finalmente portata a conoscenza degli italiani e la grave crisi si è manifestata in tutta la sua gravità quando ormai era troppo tardi. I parlamentari sono stati occupatissimi a litigare fra di loro (non quando si trattava di stabilire i loro eccessivi privilegi) e la realtà di oggi pone tutti a scegliere tra una lieve speranza di salvezza, a costo di grossi sacrifici, e la certezza di un imminente fallimento. La causa è da ricercare maggiormente nell’evasione fiscale, e in quella totale soprattutto, causata da chi è completamente sconosciuto all'anagrafe tributaria, e nel lavoro nero. Mi auguro che il mio appello venga preso in considerazione sortendo gli effetti dovuti".