L’opera è la prima in Sicilia che nasce su un bene confiscato: 84 pannelli producono 19,20 kw/h di energia che serve sia per soddisfare il bisogno del turismo rurale «Al Ciliegio» che, quella in più, immetterla nella rete elettrica italiana. L’impianto è stato progettato e realizzato come tetto di una struttura che diventerà una stalla per due asini della razza pantesca che verranno affidati alla Fondazione dall’Azienda Foreste e Demanio. L’impianto fotovoltaico è stato inserito nell’ambito del progetto «Seminiamo la legalità» promosso col finanziamento della «Fondazione Vodafone Italia». Coi fondi dello stesso progetto è stata realizzata l’aula didattica al turismo rurale ed interventi anche in contrada Pileri a Marinella di Selinunte (fondo confiscato e affidato alla Fondazione diocesana). Per il fondo a Selinunte sono state acquistate due tende climatizzate da 12 posti ciascuno, servizi igienici mobili che hanno consentito di ospitare gruppi di giovani provenienti dal Nord Italia in esperienze di campo nei terreni confiscati. «Sono quasi dieci anni che, con lo spirito di costruire assieme il domani, la nostra Fondazione cerca di individuare soluzioni per lenire il disagio sociale, attraverso partenariati con il Terzo settore e le istituzioni – ha dichiarato il presidente della Fondazione Vodafone Italia, Antonio Bernardi – il nostro obiettivo in questo contesto è quello di contribuire, attraverso il sostegno al progetto “Seminiamo la legalità” ad incrementare la fiducia da parte della cittadinanza rispetto al futuro. Interesse primario di tutte le imprese è proprio quello di poter operare in un clima dove vi sia rispetto e condivisione dei diritti e dei doveri, dove l’attività economica non sia condizionata da situazioni di illegalità diffusa».