che in avvio della seduta di stamani ha osservato un minuto di silenzio e di raccoglimento, ha voluto ricordare la figura e l’estremo sacrificio del giovane trapanese, trentenne Agente Scelto della Polizia Penitenziaria, a quell’epoca in servizio nel carcere dell'Ucciardone di Palermo, assassinato da sicari della mafia davanti agli occhi della moglie e della figlioletta.
“Giuseppe Montalto, come tante altre vittime della criminalità mafiosa, venne ucciso – ha affermato il Presidente Poma - soltanto perché impegnato a compiere il proprio dovere di umile ma integerrimo servitore dello Stato. Appena trentenne, ha immolato la propria vita in difesa dei valori più importanti dell’uomo, dandoci una grande lezione di altruismo e di generosità.”
“Alla sua memoria – ha aggiunto il Presidente del Consiglio Provinciale - la Provincia Regionale di Trapani ha unanimemente dedicato un’apposita borsa di studio perché solo garantendo le possibilità di studio ai nostri giovani possiamo sperare in un futuro migliore, in una società finalmente sgombra da quelle negative presenze che offuscano il nostro presente, in particolare quella pervicace presenza di criminalità e di corruzione che spesso infetta anche le pubbliche istituzioni e quei siti che invece dovrebbero essere i baluardi della democrazia, della giustizia, della civile convivenza.”
“Perché questo triste fenomeno sia definitivamente sconfitto – ha concluso Peppe Poma - siamo pronti a batterci con tutte le nostre forze; ma, come ho già sottolineato in diverse occasioni, sono convinto che l’esito conclusivo di questa doverosa battaglia di civiltà avrà approdi felici soltanto se non mancherà l’impegno, serio, determinato e continuativo, di tutti coloro che hanno delle responsabilità a livello istituzionale e politico-amministrativo”.