A denunciarlo, circa due anni addietro, fu la moglie, dopo avere raccolto le confidenze della figlia, che confermò le accuse alla questura di Trapani, dove fu interrogata con il supporto di una psicologa. Vincenzo F., custode di luoghi sottoposti a tutela dai Beni culturali, fu arrestato dalla polizia il 10 febbraio 2010 in esecuzione di un ordine emesso dal gip del Tribunale di Marsala, Vito Marcello Saladino, su richiesta del pm Giulia D’Alessandro. Il pubblico ministero Dino Petralia aveva chiesto la condanna a 10 anni. Per la difesa, però, le dichiarazioni accusatorie sarebbero “contraddittorie”.