Non è da tutti, ma Massimo Grillo ce l’ha fatta. L’ex deputato regionale e nazionale, oggi esponente di Fli, può infatti vantare una Laurea ad Honorem in Giurisprudenza presso l’Università Pro Deo di New York. Proprio come Licio Gelli, il gran maestro della loggia massonica P2: Dottore Honoris Causa in Scienze Finanziarie. Tanto di cappello (o meglio, di tocco). Peccato, però, che per il nostro ordinamento le lauree di questo tipo della Pro Deo sono niente più che delle patacche.
Professionisti, artigiani, sedicenti dentisti. Le lauree della Pro Deo sono tra le più diffuse in Italia. Ma l’università newyorkese è anche in cima alla lista nera del Ministero dell’istruzione sugli istituti stranieri che rilasciano titoli non validi per il nostro ordinamento. Semplicemente perché le lauree non vengono assegnate dopo un percorso di studi ma, in parole spicce, comprate. Si contatta indirettamente New York, si paga una quota che può variare secondo il titolo preferito, ti mettono sull’aereo e vai negli States: vitto, alloggio e cerimonia in toga inclusi nel prezzo. Tutto assolutamente legale.
L’università Pro Deo nasce nel 1974 e, come suggerisce il nome, è di chiara ispirazione ecclesiastica. Nasce col nome “Universitas Internationalis Studiorum Superiorum Pro Deo”, per mano dell’Arcivescovo della Chiesa Cattolica-Ortodossa americana Micheal De Valitch. Dicevamo che sono in tanti a sfoderare la laurea ad honorem della Pro Deo. Ce l’aveva anche Mino Reitano. Non è contro la legge, ma non puoi usarla in un concorso pubblico, o in un esame di Stato.
Massimo Grillo la cita volentieri nel suo curriculum presentato per la consulenza di un mese alla Regione.