Ci sono cinque persone imputate. Ma, soprattutto, tra accusa e difesa, ci sono circa 150 testimoni da ascoltare. Secondo l'accusa la struttura avrebbe operato senza i requisiti previsti dalla legge. A finire sul banco degli imputati, a vario titolo, di sequestro di persona, abbandono di incapaci, maltrattamenti, somministrazione di farmaci guasti o non adeguati alle patologie, esercizio abusivo della professione sanitaria (prestate cure e terapie senza autorizzazione) e abusivismo edilizio, sono stati Baldassare Genna, assistente capo di polizia in servizio al locale Commissariato (l’uomo fu subito sospeso dal servizio) la moglie Vita Maria Rallo, e il fratello Giuseppe Genna, di 51. Furono, invece, denunciati Christian e Danilo Genna, di 22 e 19 anni, figli di Baldassare Genna e Vita Maria Rallo. Danilo Genna era l’amministratore della società Farida che gestiva Villa Royal di contrada Dammusello. Tuttu cominciò nel febbraio del 2010, quando si presentarono i militari della sezione di polizia giudiziaria delle Fiamme Gialle: nella casa alloggio, autorizzata ad ospitare al massimo nove anziani autosufficienti, trovarono circa 25 ospiti, alcuni non autosufficienti, con problemi psichici e in pessime condizioni igieniche."Gli anziani – dichiarò il procuratore Alberto Di Pisa - di notte venivano chiusi nelle loro stanze, che soltanto la mattina successiva venivano ripulite dagli escrementi". Fu anche contestato che gli ammalati gravi, e ormai in fin di vita, "di notte venivano, inoltre, abbandonati in attesa del loro decesso". In alcuni casi, invece, gli anziani sarebbero stati <"asciati cadere dal letto, ferendosi". Gli imputati hanno sempre respinto ogni accusa. Sono difesi dagli avvocati Diego Tranchida, Edoardo Alagna, Luigi Pipitone e Gaspare Stabile. Il processo si tiene davanti al giudice Monocratico Roberto Riggio. L'accusa è sostenuta dal Pm Branchini.