La Sezione di controllo per la Regione ha approvato l'indagine sulla 'gestione dei rifiuti solidi urbani, tramite Ato nella Regione siciliana'.
L'indagine ha riguardato la gestione economico-finanziaria delle 27 societa' d'ambito nel triennio '07/09. L'esame dei bilanci di esercizio e gli elementi conoscitivi, secondo i giudici, evidenziano gravi sofferenze.
In particolare vanno segnalati:
1. lievitazione dei costi di funzionamento delle 27 società d’ambito;
2. elevata esposizione debitoria delle dette 27 società che complessivamente ascende a quasi 900 milioni di euro;
3. incapacità delle società d’ambito a riscuotere tanto i crediti vantati nei confronti dei Comuni-soci, quanto i crediti nei confronti dei singoli cittadini utenti del servizio in base ad una TIA illegittimamente determinata ;
4. modestissima percentuale di raccolta differenziata;
5. commistione fra regolazione e gestione del servizio in seno ad alcune società d’ambito; previsione di piani tariffari e capitolati di gara rapportati a determinati standard di servizi e prestazioni non osservati in sede esecutiva”.
La Corte dei conti riconosce al governo regionale il merito di avere approvato una riforma nel 2010. Ma ancora rimane sulla carta.
Questa l’indagine completa: cortedei conti
“La relazione della Corte dei Conti sugli ATO Rifiuti conferma quello che ho sempre sostenuto, sin dal 2002, quando contro tutti ho evidenziato come il sistema degli ATO rifiuti si sarebbe configurato come l’ennesimo carrozzone, che non avrebbe prodotto alcun vantaggio per l’ambiente e per la collettività”. Lo afferma il Sindaco di Trapani, Girolamo Fazio.
Sull’ATO TP1 “Terra dei Fenici” la Corte dei Conti ha evidenziato la crescita esponenziale e anomala dei costi e dell’esposizione debitoria e l’incapacità di riscuotere i crediti. “La società – ha evidenziato la Corte dei Conti – ha appaltato il servizio alla ditta Aimeri Ambiente e dall’affidamento è derivata l’importante crescita dei costi della produzione e dell’indebitamento. Nel 2007 la società è stata ritenuta meritevole di menzione da Legambiente perché aveva in tempi brevi raggiunti dei discreti livelli di raccolta differenziata. Negli anni successivi la raccolta differenziata è tornata a livelli assai modesti”.
“Mi premurerò di fare avere la relazione della Corte dei Conti a quanti fino ad oggi hanno affermato che Trapani, non avendo sottoscritto il contratto di servizio con l’ATO, era penalizzata rispetto agli altri Comuni ed a quanti fino ad oggi hanno sostenuto che la raccolta differenziata dell’ATO aveva raggiunto livelli ragguardevoli. Quando ho evidenziato come la gestione dell’ATO penalizzava i cittadini, con tariffe altissime, senza portare ad alcun risultato positivo in termini di raccolta differenziata, non sono stato ascoltato e sono stato attaccato. Spero che ora che un organo autorevole come la Corte dei Conti afferma – carte e conti alla mano – quanto io dico da anni, ci si renda conto degli enormi danni prodotti e si finisca di sbandierare dati di raccolta differenziata che, da quanto si evince dalla relazione, sono ben lontani da quelli annunciati e sono invece assai modesti”.