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30/01/2012 05:31:38

Irregolarità a Campobello di Mazara, in campo anche la Procura

Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta che riguarda Campobello di Mazara, il Comune del Belice scoinvolto alla vigilia di Natale da una retata della Procura antimafia che ha portato all’arresto, tra gli altri, del Sindaco, Ciro Caravà.

A muoversi però adesso è la Procura di Marsala, che sta portando ordine tra le tante inchieste che erano state aperte sull’Amministrazione Comunale in base alle denunce più diverse. In particolare l’attenzione è sulla gestione “allegra” dei contributi da parte del Sindaco a parrocchie, associazioni culturali, circoli sportivi, e su alcune pratiche irregolari, come l’aggiudicazione tramite semplice ordinanza (un caso unico in Italia) di lavori pubblici per decine di migliaia di euro senza ricorrere nè a gara d’appalto nè a licitazione privata. Gli agenti della Guardia di Finanza stanno passando al setaccio gli affidamenti dei lavori per la rimozione della sabbia dal litorale, la manutenzione delle strade e della pubblica illuminazione. Ci sono già alcuni dati importanti: nel solo 2007 sono state date “autorizzazioni a trattative private con ordinanza” per 465.000 euro in assenza di un albo e di un regolaemnto ad hoc.

Sotto la lente anche i lavori per l’ampliamento del cimitero comunale, e altre spese singolari come per esempio un decreto ingiuntivo per il pagamento di una fattura di 800 euro da parte della ditta Helibela Srl, che si occupa di noleggi di elicotteri, e che ha presentato all’Amministrazione Comunale una fattura per il noleggio di un elicottero la notte del 31 Dicembre 2009.

Ciro Caravà è accusato di essere il fiancheggiatore della locale cosca mafiosa. I legali del Sindaco hanno presentato istanza di carcerazione, che è stata respinta. Il primo cittadino - che è stato sospeso dal Prefetto di Trapani Marilisa Magno - rifiuta di collaborare con gli inquirenti, sostenendo di essere vittima di un complotto di Cosa nostra contro la sua attività amministrativa. Ed infatti ha anche rifiutato di dimettersi, rilegando il Comune in uno stato di stallo amministrativo senza precedenti. In carcere il Sindaco, dimessosi il Vicesindaco, Francesca Passanante, la Giunta, ridotta a soli tre assessori è guidata dall’assessore anziano Agostino Montalbano. In Consiglio Comunale molti consiglieri si sono dimessi, e la sensazione è che presto si arrivi a delle dimissioni di massa di tutto il consiglio comunale per evitare uno scioglimento dell’intero Comune per mafia. Un fatto gravissimo che, se venisse confermato, porterebbe per due anni allo stallo di ogni attività amministrativa ed all’impossibilità di celebrare nuove elezioni. Su questo fronte, è già al lavoro la commissione di ispettori, guidata dal vice prefetto vicario della Provincia di Trapani, Baldassarre Ingoglia. Per i tre ispettori si tratta di un ritorno: già da Luglio a Novembre 2008 la commissione prefettizia aveva indagato per tre mesi su possibili interferenze della criminalità organizzata nella gestione del Comune, producendo una relazione - secretata - che però non portò ad alcun effetto concreto. “Non sono venuti per me ma per i miei predecessori” attaccava allora Ciro Caravà. Le indagini di oggi raccontano altro, di un Sindaco talmente in ansia per la visita dei delegati per il Prefetto da sospendere il pagamento dei biglietti di viaggio dei familiari che andavano a trovare nel carcere di Secondigliano il boss Nunzio Spezia. E’ questo l’aspetto più eclatante dell’indagine che riguarda Caravà:l’accusa di essere così intimo con i familiari del boss da dire alla moglie di questi: “Fin quando sarò Sindaco io, lei biglietti aerei non ne dovrà comprare”. Nelle carte in mano ai Pm, è proprio la moglie di Spezia, Vita Valenti ad essere intercettata mentre si lamenta con il marito che con l’arrivo degli ispettori aveva dovuto provvedere da sola a pagarsi i biglietti (“..in due mesi già 1000 euro solo di viaggi!..”). Il che autorizza gli inquirenti a pensare che forse Caravà per comprare quei biglietti di viaggio non utilizzasse risorse proprie ma quelle delle casse comu