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31/01/2012 05:56:22

Pino Giammarinaro. Oggi nuova udienza sul sequestro dei beni

La richiesta dell’applicazione della sorveglianza speciale scaturisce dall’operazione Salus Iniqua del 17 maggio scorso, quando, a seguito di una corposa indagine, sono stati sequestrati beni del valore di 35 milioni di euro riconducibili al politico di lungo corso. L'indagine che ha portato al provvedimento su Giammarinaro è stata condotta dal "gruppo di lavoro" della Divisione Anticrimine della Questura e dei Finanzieri del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza coordinata dal dirigente Giuseppe Linares (per anni a capo della Squadra mobile di Trapani) ed è firmata dal questore Carmine Esposito. Il sequestro è stato adottato sulla base delle norme del "pacchetto sicurezza" del ministro degli Interni, Roberto Maroni.
Società, immobili, auto, natanti. Beni che l’ex deputato regionale non poteva gestire. Gli inquirenti avevano anche scoperto il ruolo occulto che Giammarinaro avrebbe avuto nella vita amministrativa di Salemi. Circostanza che è stata più volte respinta dal sindaco Vittorio Sgarbi che ha anche attaccato gli inquirenti accusandoli di aver falsato le indagini. Per Sgarbi Giammarinaro era niente più che un alleato politico, e se proprio c’è stata ingerenza, sostiene Sgarbi, è stata per far fare uno spettacolo in piazza a dei ragazzi.
Giammarinaro, in base alle risultanze investigative, era anche presente nella gestione della sanità in provincia di Trapani nel periodo in cui era sorvegliato speciale. Dalle nomine dei primari, agli appalti, alle cariche interne all’Asp. Nella sua casa in campagna l’ex Dc, durante e dopo l'applicazione della misura di prevenzione - come ha documentato la polizia e come raccontano diversi testimoni – si continuavano a tenere riunioni politiche a cui hanno partecipato nel 2001 l'ex presidente della Regione, Totò Cuffaro (oggi in carcere dopo una condanna definitiva per favoreggiamento aggravato a mafiosi) e Saverio Romano ex ministro del governo Berlusconi accusato di concorso esterno in associazione mafiosa