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14/02/2012 05:52:13

Non rispetta la sicurezza dei lavoratori. Condannato il Comune di Marsala

A fare ricorso sono stati in otto tra autisti ed operatori ecologici, in servizio al Comune fino all'Ottobre del 2009 (poi sono passati al servizio di Aimeri Ambiente, per conto dell'Ato Tp 1 "Terra dei Fenici"), ma la vicenda riguarda una trentina di loro.  Dal 2004 hanno avuto gil indumenti necessari ad essere protetti e ad evitare contaminazioni e rischi per la salute solo per sei mesi. Non solo, ma i loro abiti da lavoro non erano mai stati lavati e sono stati negli anni gli stessi lavoratori a provvedere al lavaggio a loro spese. Eppure, come ha ricordato nella sentenza il giudice Caterina Greco (i lavoratori erano invece rappresentati dall'avvocato Vito Buffa, giuslavorista in Marsala) sono diverse le norme di legge che sanciscono per il datore di lavoro l'obbligo di protezione sui lavoratori. Negli anni è stato coniato anche l'acronimo di D.P.I. cioè Dispositivi di Protezione Individuale, riferendosi proprio a tute, divise, ed altro, che i lavoratore deve indossare per evitare contagi e malattie. La cosa grave è che il Comune di Marsala, in base alla legge, ha adottato già nel 2000 un documento per la valutazione dei rischi, che ha analizzato proprio i rischi per i lavoratori addetti alla raccolta dei rifiuti solidi urbani, ed i necessari interventi di protezione per ciascuno di essi. Pensiamo, ad esempio, al contatto con siringhe infette, o alla possibilità di cadere dal predellino del camion che raccoglie i rifiuti, il caldo (e la puzza) d'estate, il freddo gelido d'inverno. Eppure il Comune non ha dato nulla ai suoi lavoratori: scarponi, mascherine, guanti, un abbigliamento adeguato.