È stato incastrato dall’esame del Dna eseguito sulle calze di nylon che i malviventi dimenticarono a bordo dell’auto usata per la fuga, dopo averle utilizzate per coprirsi i volti durante la rapina.
Beninati è stato arrestato ieri mattina, da agenti della Sezione Reati contro il patrimonio della Squadra Mobile, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Trapani, Lucia Fontana, su richiesta del sostituto procuratore Cristiana Macchiusi. L’uomo deve rispondere della rapina a mano armata, ma anche del furto con scasso dell’autovettura che servì a mettere a segno il «colpo», una Fiat Uno di colore amaranto rubata in città nelle ore precedenti ed abbandonata dopo la fuga. I reati furono commessi in concorso con altri due complici che non sono stati ancora identificati.