Prima dello stop per lo “sfratto” dell’aerostazione da parte degli aerei Nato impegnati nella missione in Libia, il Vincenzo Florio contava su circa 40 rotte quotidiane, per tutta Italia e l’Europa, ed era il primo aeroporto al mondo per aumento in percentuale di traffico. Ed ora sta ritornando su quei livelli. Il segreto di questo successo sta in una parola. Ryanair. La compagnia low - cost per eccellenza è stata testardemente cercata da Ombra ed alla fine gli uomini di Michael O’ Leary hanno scelto Birgi come propria base, piazzando quattro aeromobili ed investendo sulle rotte. Non gratis, naturalmente. E questo è stato uno dei motivi di scontro - fortissimo - tra il management dell’aeroporto e la classe politica trapanese. Quanto dà la Provincia di Trapani a Ryanair ogni anno è ancora oggi un mistero. Di certo non dà un contributo diretto (è vietato dall’Unione Europea perchè configura una violazione delle regole sulla libera concorrenza). Ryanair chiede in media un milione di euro l’anno per ogni aereo “basato” - cioè ogni velivolo che fa base proprio nell’aeroporto. Per la Provincia di Trapani si tratta di quattro milioni di euro l’anno, che vengono erogati sotto forma di acquisto di spazi pubblicitari nel sito di Ryanair (che non a caso è quello con gli i banner più cari al mondo) , nella rivista di bordo o negli altri spazi commerciali dell’aereo. Secondo alcuni è un affare: grazie a Ryanair Trapani dal punto di vista turistico è decollata davvero. L’evidenza si è avuta quando, il 21 Marzo 2011, è stato chiuso l’aeroporto civile per volere della Nato (che a fianco ha il suo aeroporto militare) in seguito alla missione in Libia. Tutti i voli cancellati o dirottati su Palermo. Per la prima volta un’intera sonnacchiosa comunità si è svegliata dal torpore: centinaia di operatori sono scesi in piazza, altri hanno occupato simbolicamente l’aeroporto, sono nati coordinamenti e gruppi in ogni città. E dopo un mese l’aeroporto, seppure parzialmente, è stato riaperto (la piena funzionalità è tornata poco prima di Natale, in seguito all’uccisione del Colonello Gheddafi ed alla fine delle ostilità). La Regione Siciliana dal canto suo ha stanziato 2 milioni per ripagare la comunità trapanese dei danni subiti. Soldi già in cassa alla Provincia. Ma ancora si aspettano i 10 milioni di euro promessi dal Governo Berlusconi a “ristoro dei danni” subiti. Il Senatore Antonio D’Alì dichiara: “Il nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Catricalà, ha confermato l’impegno del nuovo Governo. I soldi arriveranno presto”. Ma sono in molti ad essere scettici.
Ma non tutto è rosa sui cieli di Birgi.
Salvatore Ombra - dicevamo - ha avuto sempre grandi difficoltà con i suoi referenti politici, prima il Pdl di Antonio D’Alì e poi la tumultuosa Udc di Giulia Adamo e Mimmo Turano. Con quest’ultimo, attuale Presidente della Provincia, i rapporti sono stati via via più tesi fino alle dimissioni. “Non c’è più entusiasmo - ha scritto Ombra nella sua lettera di dimissioni- qualcosa è cambiato, è cambiato il clima ed è venuta meno la fiducia”.
Altro problema è quello dei conti. Perchè Airgest va bene in termini di efficienza, ma la Provincia è sempre dovuta intervenire con continui aumenti di capitale e per coprire i passivi del bilancio. L’ultimo intervento risale ad Ottobre, 2 milioni e mezzo di euro, approvato non senza polemiche dal consiglio provinciale. Un esborso dovuto in seguito all’ottenimento della concessione trentennale da parte dell’Enac.
Attualmente Airgest ha debito per dieci milioni di euro. “Ma non dobbiamo dimenticare - commenta Ombra - che si è lavorato per aumentare il valore dell’infrastruttura, che adesso è notevole”.
Gli investimenti per le casse pubbliche sono stati di circa 18 milioni di euro, ed hanno compreso gli interventi più diversi, come per esempio la ristrutturazione completa dell’aerostazione, con l’apertura del primo piano, la creazione dell’area commerciale e dei parcheggi.
Le funzioni di presidente sono state assegnate momentaneamente al vice, Paolo Angius. Completano il CdA Ferdinando Corriere, Gioacchino Lo Presti, Fabrizio Bignardelli, Cesare Quercioli Dessena, e Vittorio Fanti (che sarà probabilmente il nuovo amministratore delegato).
Gioacchino Lo Presti è fedelissimo di Turano, che lo ha chiamato anche alla presidenza della Megaservice, altro carrozzone controllato dalla Provincia. Nei primi anni ‘80 Lo Presti fu indiziato di reato per associazione a delinquere dal giudice Giovanni Falcone. Suo fratello Ignazio, parente dei Salvo di Salemi, era un giovane professionista morto di "lupara bianca".
Fabrizio Bignardelli, invece, è noto alle cronache giudiziarie perchè nel 2000, quando era assessore alla provincia di Palermo in quota Forza Italia, fu arrestato per corruzione. Assolto per intervenuta prescrizione, nel 2006 divenne segretario particolare del Presidente della Regione, Salvatore Cuffaro.
La Provincia per l’Airgest si è dissanguata. Il Presidente Turano lo ricorda sempre: “Solo dal 2008 al 2011 abbiamo fatto investimenti per oltre cinque milioni di euro per ripianare le perdite e puntare sullo sviluppo”.
Ora Turano è pronto al passo indietro. A fare della Provincia non più il socio di maggioranza dell’Airgest ma un socio minoritario, riducendo sensibilmente la quota pubblica, che dovrebbe scendere al 30%. “In questo modo - spiega Giuseppe Ortisi, consigliere provinciale di opposizione - c’è il rischio che, una volta ottenuta la concessione totale, l’aeroporto salga davvero di valore, abbia nuovi introiti, ma che tutto sia appannaggio dei privati”. Per Turano non si può parlare di disimpegno: “E’ tempo di pensare ad un impegno diverso, che vada oltre la semplice partecipazione azionaria. Possiamo risparmiare in azioni ed investire sul territorio, ed anche rivedere il nostro rapporto con Ryanair”.
La politica adesso reclama i suo spazi, perchè in tanti hanno interesse a gestire quello che potrebbe essere in Sicilia uno degli affari più importanti degli ultimi anni. Non è un caso che uno dei nomi che si fanno per la successione ad Ombra è quello dell’attuale assessore provinciale al Turismo, Cettina Spataro, fedelissima di Antonio D’Alì. Oppure Salvatore Castiglione, commercialista, attuale consulente dell’Airgest, altro uomo di fiducia della classe politica trapanese: pupillo di Bartolo Pellegrino, è stato anche vicesindaco di Trapani. La sensazione è che però il gioiellino si rompa. E chissà che il conto alla rovescia non sia già cominciato.
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