E’ stata questa la sentenza emessa ieri dal giudice Roberto Riggio nel processo che vedeva imputato un odontotecnico marsalese, il 40enne Antonino Marino, che già in precedenza aveva subìto una pena per fatto analogo.Il giudice ha condannato Marino, difeso dall’avv. Giovanni Gaudino, pure al pagamento alla parte lesa (Vito Savalli) di un risarcimento danni «provvisionale» di 15 mila euro. Il resto sarà quantificato dal giudice civile.I fatti sono accaduti nel 2005, quando, come spiega l’avvocato di parte civile Salvatore Fratelli, «un giovane si recò dall’odontotecnico, che aveva lo studio professionale in via Giulio Anca Omodei, per un problema al dente del giudizio». Il dente tornò, poi, a fargli male durante un fine settimana. «Era di sabato - spiega l’avvocato Fratelli - e Savalli si recò presso l’abitazione di Marino, che iniziò l’estrazione del dente, opera che poi completò nello studio di una sua collega». L’odontotecnico, però, può solo realizzare protesi, non «mettere le mani in bocca» al paziente. Ciò è consentito solo ai medici. In seguito a quell’intervento, per altro, evidenzia il legale di parte civile, Savalli «ha subìto una invalidità permanente, la riduzione della capacità masticatoria, del dieci per cento».