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14/03/2012 05:50:10

Incendio agli uffici "Territorio e Ambiente" del Comune di Marsala. Indagini a tutto campo

Sulla vicenda in città è calata una coltre di silenzio. Non una parola di biasimo è stata spesa dall'Amministrazione Comunale, nè dai candidati sindaci, nè in Consiglio Comunale. Sembra che non gliene importi niente a nessuno. Eppure, la tempistica del rogo deve fare riflettere, perchè ancora una volta la campagna elettorale rischia di avere infiltrazioni pesanti da parte di chi ha richieste "particolari" da soddisfare.

Circa le piste investigative, è inutile fare tanti giri di parole: le indagini sono principalmente dirette, ancora una volta, al tema legato all'abbattimento delle case abusive costruite entro i 150 metri dal mare nella costa di Marsala. Da quando il Comune, pur con estrema lentezza, ha iniziato l'abbattimento delle prime case (c'è un primo elenco di 23 case da abbattere, ma ce ne sono 500 in attesa...) la tensione in città è diventata altissima. Tant'è che sia il Sindaco di Marsala, Renzo Carini, sia il comandante dei vigili urbani, Vincenzo Menfi (cui è stata bruciata l'auto) hanno un servizio di scorta. Ad aumentare la tensione, inoltre, è stata la notizia che il Comune, finalmente e con anni di ritardo, ha acquisito delle aerofotogrammetrie del lungomare di Marsala, risalenti alla fine degli anni '70, che dimostrano che in realtà moltissime abitazioni dichiarati come preesistenti rispetto al 1978 (e pertanto non demolibili) sono state costruite dopo.

Gli uffici dell'Urbanistica, nel frattempo, sono riaperti. Il clima è sereno. Il peggio è stato comunque scampato, sia perchè i documenti più importanti sono custoditi in cassaforte, sia perchè grazie al servizio antincendio, il rogo è stato molto circoscritto. "Alla fine - commenta il dirigente Gianfranco D'Orazio - si è bruciata solo la plastica di un climatizzatore. Nulla di più".

Ufficiamente la causa dell'incendio è ancora "in fase di accertamento". Anche se non è "interna" (quindi si tratta di un incendio doloso) si sta cercando di capire - ma gli investigatori non danno informazioni - come possa essere stato appiccato il fuoco senza rompere la finestra che dà sulla via Coccio. Le ipotesi in campo sono due: o la finestra è stata "sollevata" con un piede di porco (anche per non fare troppo rumore), oppure l'incendio è stato appiccato da qualcuno che aveva le chiavi degli uffici. Ma questa ipotesti aprirebbe chiaramente nuovi scenari.