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15/03/2012 05:04:02

Porto di Marsala, parla Giulia Adamo: "C'è il progetto pubblico, ci sono i finanziamenti"

I nostri concittadini vogliono ed hanno diritto di avere parole chiare sul loro futuro e sul futuro della città. Ma i primi passi di questa campagna elettorale portano altrove. Leggo e sento troppe falsità. Non si può costruire un progetto politico per una città come Marsala avendo come presupposto la menzogna. Entro nel merito di ciò che denuncio con forza. Sul nuovo porto della città si sta creando un clima volutamente polemico per evitare il confronto reale. Sono dunque costretta a ribadire una serie di punti che ritenevo fossero ormai patrimonio del dibattito politico cittadino. Proverò ad essere quanto mai più chiara per evitare allarmismi procurati e tentativi d’intorbidire le acque che non sono quelle del nostro mare.

1)      Il progetto pubblico del porto definito dal Genio Civile Opere Marittime non è in contrasto con l’iniziativa privata. E’ stato lo stesso ingegnere Pietro Viviano a confermarlo in consiglio comunale. Il progetto pubblico prevede una serie di opere di messa in sicurezza che sono esterne e soprattutto propedeutiche alla realizzazione di un porto che sia moderno ed in grado di accogliere tutti, dal commercio al traffico passeggeri. E’ dunque falso mettere in contrapposizione i due progetti. Quello privato aumenta i posti barca ed interviene all’interno. I privati possono fare la loro parte fino in fondo. Non vorrei tuttavia che non è un problema dei privati ma di un solo privato. Ecco perché l’ammodernamento dei capannoni è un falso problema. Gli imprenditori potranno partecipare alla loro ristrutturazione, anche utilizzando i fondi europei che sono a disposizione.

2)      Il porto non può essere di qualcuno. Ritengo che sia necessario coinvolgere la città nel governo complessivo della nuova struttura portuale. Non credo che i fratelli Ombra, per essere chiari, diano le dovute garanzie con la loro società per un futuro concreto e reale del nostro porto. Una società con capitale sociale versato di 10 mila euro, che fa capo ad un’altra società con un capitale sociale di 20 mila euro non può pretendere la gestione esclusiva del porto di Marsala per i prossimi 60 anni. E’ una condizione irricevibile ma non perché lo dico io ma perché sta nelle cose che il porto della quinta città della Sicilia non può essere considerato il club riservato di un imprenditore o di una famiglia d’imprenditori. Lo ritengo un errore strategico. La città deve aprirsi al mondo. Non possiamo costruire un porto soltanto per far guadagnare qualcuno. Qui è in gioco l’interesse pubblico. Personalmente non ho posizioni da tutelare. Osservo soltanto che l’unico intervento che è stato fatto al porto di Marsala ha la mia firma, soprattutto il mio impegno quando ho avuto l’onore di amministrare la Provincia regionale di Trapani. Quando mi dissero che il porto si sta interrando sono intervenuta con tutte le soluzioni che c’erano in campo e siamo riusciti a salvare il porto da un futuro grigio. Ora punto alla sua messa in sicurezza non certo a renderlo ostaggio di una cementificazione selvaggia camuffata da iniziativa di progresso. Il porto deve aprirci a nuovi scambi commerciali, allo sport con la nautica. La città deve averne un beneficio concreto che possa riverberarsi su tutto il territorio comunale.

3)      C’è il progetto e ci sono i finanziamenti. Anche su questo punto bisogna essere chiari. Il progetto non è embrionale ma esecutivo. I fondi per realizzare le opere di messa in sicurezza ci sono. L’intervento sul porto di Marsala è inserito nell’Accordo di Programma Quadro. Non si possono continuare a dire autentiche menzogne sulla finanzi abilità e sul progetto quando si è parte in causa e soprattutto non si dice che il percorso, seppure legittimo, del progetto privato deve seguire una procedura più articolata ed ampia che non ha le stesse garanzie del progetto pubblico. Mi chiedo poi perché se ci sono così tanti dubbi sul progetto del Genio Civile Opere Marittime, il progettista dell’intervento privato non abbia sentito il dovere di prendere la parola durante il consiglio straordinario ed aperto per confrontarsi con l’ingegnere Viviano, al quale comunque chiederò di rispondere personalmente ad una serie di informazioni errate, per usare un eufemismo.

4)      Capitolo a parte sulla colmata. Ricordo, ancora una volta, al candidato sindaco Ombra che non ho alcun interesse personale né di famiglia in quella zona. Gli rammento, invece, che sono stata io ad avviare i lavori di riqualificazione ambientale e di trasformazione dell’area che presto sarà una splendida passeggiata per i marsalesi. I terreni chiamati in causa da Ombra, che fanno riferimento alla mia famiglia sono stati esclusi. Ombra farebbe bene a chiedere scusa su questo punto. Mi auguro che non voglia avvelenare la campagna elettorale. Non vorrei essere costretta a difendermi anche in altre sedi da accuse infamanti e senza un briciolo di verità.

On.Giulia Adamo