Parole di apprezzamento che come è mia consuetudine dopo avere ricevuto una particolare accoglienza ho pronunciato ritenendo potessero essere gradite a chi mi ascoltava.
Nel prendere però atto che da quell’unico isolato nostro incontro il professore Sgarbi abbia tratto la convinzione di essere diventato mio amico, ritengo che non possa albergare un sentimento così importante e nobile come l’amicizia tra due persone che hanno avuto, e tuttora continuano ad avere, vissuti e storie personali profondamente diversi.
Sarei rimasta anche questa volta in silenzio se mio figlio, che tutti conoscono quale persona estremamente riservata, non fosse stato ingiustamente accusato di avere abusato del suo ruolo per essersi solo permesso di rendere pubblica una riflessione privata della madre.
Agnese Borsellino