"Gli eventi ci hanno portato a riconsiderare la nostra strategia - ha dichairato il portavoce Antonino Di Cola - e a ritenere più funzionale alla nostra causa proseguire la mobilitazione in altre forme. L'intenzione dei lavoratori è di luce di ciò presentare un’istanza di fallimento nei confronti dell’azienda, consapevoli che con un passivo di bilancio, tra Satin e CNT, di circa" 50 milioni di euro, non sussistano i margini per fare altrimenti". Prosegue, invece, l’occupazione del cantiere e, a breve, sono previste altre iniziative di protesta.
Lo scorso Dicembre venti operai della società Cantiere navale di Trapani erano saliti a bordo della petroliera Marettimo M, ferma da tre anni nel bacino perché non ancora ultimata, avviando un'occupazione a oltranza.
Dal 29 Settembre, invece, in 36 presidiano l'ingresso dei cantieri navali al porto di Trapani.
La procedura di mobilità è stata avviata nei confronti dell'intero organico composto da 58 dipendenti.
La Marettimo M. fu commissionata alla Satin dalla società siracusana Augusta Due del gruppo Mednav di Roma. Effettuato il varo il 22 maggio 2009, la nave (136 metri di lunghezza e 26 di larghezza), doveva essere ancora ultimata all'interno, con lavori che sono proseguiti fino allo scorso agosto e sono stati infine interrotti per mancanza di fondi.