Di fatto, il gestore ed il co-gestore di un Bar di Alcamo, facevano firmare le buste paghe alla propria dipendente, la quale percepiva una mensilità come lavoratrice part-time quando invece lavorava per 8 ore giornaliere. Qualora la dipendente non avesse firmato la busta paga e non avrebbe accettato dette condizioni, sarebbe innanzitutto stata licenziata e poi sarebbe stata costretta ad andare via da Alcamo. La stessa dipendente veniva altresì ingiuriata e minacciata dalla terza persona che coadiuvava, in ambito familiare, la gestione del Bar in questione.
Tutte le risultanze anzidette, venivano raccolte in un’informativa che finiva sul tavolo del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, Dott. Rossana Penna, la quale, condividendo pienamente la tesi e le risultanze investigative prodotte dai militari dell’Arma di Alcamo, emetteva “informazione di garanzia” nei confronti degli anzidetti personaggi, tutti Alcamesi.