Un dato diffuso dall'Ispettorato provinciale che riaccende i riflettori su un fenomeno preoccupante che condiziona l'economia pulita della città trapanese, il lavoro nero. A lanciare l'allarme sono i sindacati degli edili per voce dei segretari di Filca Cisl, Fillea Cgil Feneal Uil di Trapani Salvatore Scelfo, Franco Colomba e Giovanni Angileri. "La situazione è preoccupante - spiegano - è necessario attivare subito la task force contro il lavoro nero presso l'Ispettorato del lavoro per intensificare i controlli coinvolgendo sindacati, istituzioni, Asp, Inps, Inail, le forze dell'ordine, e riavviare subito il tavolo prefettizio previsto dal protocollo per la legalità firmato tre anni fa".
I controlli hanno portato all'individuazione di 404 lavoratori in nero e 893 lavoratori irregolari, coloro cioè che ricevono uno stipendio inferiore a quello dovuto per la mansione svolta. "Dati che evidenziano come in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo - spiegano i tre segretari - il ricorso al lavoro nero tende a crescere. Per questo è necessario intensificare i controlli, la lotta al sommerso deve essere una priorità, serve dunque un maggiore coordinamento su tutto il territorio per fermare il fenomeno e favorire lo sviluppo di un'economia legale". Nel trapanese le aziende irregolari superano la media regionale di 17 punti percentuali.
"Oltre ai controlli però è necessario anche incentivare con speciali agevolazioni le imprese che operano secondo legge". La soluzione dunque secondo i sindacati passa attraverso la task force contro il lavoro nero e per la legalità nei cantieri edili prevista del resto dal protocollo per lo sviluppo, l'occupazione la legalità e la sicurezza nei cantieri edili, stipulato due anni fa. Ma le richieste dei sindacati vanno oltre: "È necessario istituire un osservatorio permanente - spiega il segretario Filca Scelfo - che si occupi, con il fondamentale intervento delle forze dell'ordine, di monitorare il fenomeno del lavoro nero, dell'illegalità nei cantieri, partendo dall'impegno assunto nell'ambito del protocollo che ha messo insieme le istituzioni". A giocare un ruolo determinante dunque è anche la crisi del settore edile che nel trapanese in due anni ha fatto registrare un calo occupazionale del 40% e un calo delle gare espletate del 58%. "La via di uscita a questa pesante crisi - aggiunge Scelfo - è un piano straordinario dei lavori pubblici con una rapida attivazione per sbloccare le opere già finanziate e immediatamente cantierabili, che per motivi burocratici non trovano rapido inizio". I sindacati propongono anche un piano straordinario per la messa a norma e sicurezza degli edifici pubblici con priorità per quelli scolastici e la riqualificazione dei centri storici, interventi tutti insieme in grado di determinare la creazione di centinaia di posti di lavoro per ridare fiato alle piccole e medie imprese.