Due gli ambiziosi obiettivi prefissati. Un impegno d’onore tacitamente assunto con l’ex sindaco Vittorio Sgarbi, in nome di una antica amicizia. “Intendo dare impulso a due iniziative particolarmente importanti elaborate durante la sindacatura di Vittorio Sgarbi, e che ritengo fondamentali per lo sviluppo turistico e occupazionale della città: il ‘Progetto delle Case a 1 euro’ e la valorizzazione del Polo Museale” aveva subito fatto sapere. E poco importa che tale progetto, per avere un corretto avvio, è necessario l’adozione del Piano Regolatore da parte del Consiglio Comunale. Un impegnativo quanto velleitario impregno che sarebbe stato destinato a rimanere galleggiante nel limbo dei buoni propositi. Sperava forse assieme all’amico Sgarbi, in una decisione diversa del ministro. La notizia del provvedimento adottato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, di deliberare lo scioglimento del Consiglio Comunale di Salemi per infiltrazione mafiosa e l'invio di una commissione straordinaria, era da tutti attesa come inevitabile e non ha colto di sorpresa la cittadinanza. A dispetto di quanto andavano invece dicendo i fedelissimi di Sgarbi, i quali, raccoltisi attorno all’ex assessore Bernardo Tortorici e sotto i medievali vessilli recanti il motto “Libera et immunis”, e capitanati da una battagliera signora, proveniente dal paese dell’est europeo delle rose, ormai salemitana a tutti gli effetti, avevano creduto fino all’ultimo nella conferma della tornata elettorale programmata per il prossimo maggio. Dal momento che tutto è stato rinviato, non sapremo per l’immediato il da chi, da che cosa e da quale oppressore Salemi oggi dovrebbe liberarsi per rimanere “Libera e Immune”! Sappiamo invece le reazioni rabbiose di Vittorio Sgarbi. «Dispiace constatare che il Ministro Cancellieri, che mi aveva garantito, in presenza del Commissario straordinario del Comune di Salemi, Guglielmo Serio , di valutare con particolare attenzione la richiesta di scioglimento del Consiglio Comunale di Salemi per condizionamenti mafiosi, abbia dimenticato anche di avermi manifestato il suo apprezzamento, come amministratore, per l'iniziativa delle “Case a 1 euro”. Ne prendo atto, ma impugnerò comunque lo scioglimento, non a mia difesa ma a tutela dell’immagine di Salemi e dei suoi cittadini, ritenendolo un provvedimento abnorme.» Smentito però dal Ministro tramite lancio di agenzia che così recita: “In riferimento alla nota diffusa dall'ex sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi, il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri precisa che, nel corso di una "chiacchierata informale", ha avuto "parole di interesse per l'attivita' culturale" del professor Sgarbi. Ma il ministro dell'Interno "non esprime giudizi sull'attivita' amministrativa dei sindaci. Né di Salemi, né di nessuna altra città”. Se lo scioglimento era avvertito come evento inevitabile, di contro non abbiamo trovato tanta gente disponibile ad esprimere una opinione. Omertà o indifferenza, per la città si avverte una cappa indefinibile. Una sorta di smarrimento, non sapendo più a che “santo” votarsi. Poche le persone disponibili a parlare. Per lo più in forma anonima. Come il fruttivendolo E. F., che con tanta rabbia in corpo mi urla in faccia ”la gente non compra come prima…c’è crisi e sento dire che al Comune ci sono debiti fuori bilancio. Chi li pagherà? Saremo noi alla fine a pagare questi tre anni di cattiva amministrazione. Se è vero che ci sono questi condizionamenti di mafia voglio che i responsabili paghino e non noi poveri cittadini!”. Più calmo e riflessivo invece l’avvocato Sebastiano Campo che reputa la decisione di rinviare le elezioni per permettere, come si dice, un periodo di decantazione, molto saggia. “Sarebbe stato un grave errore” – mi dice- “se si fosse votato a maggio. Leggendo il famoso rapporto Salus Iniqua, ho capito che hanno calpestato ogni elementare norma di democrazia e che il condizionamento esterno c’è stato, così come del resto ha denunciato Oliviero Toscani”. Non sa nulla invece di quanto successo al Comune un gruppo di giovani studenti e studentesse, che incontro all’uscita dalle lezioni. Chiedo se sanno dello scioglimento per mafia, si guardano e mi guardano basiti facendo spallucce. Quasi a considerami un marziano. Mafia? Si, alla televisione l’hanno vista. A Salemi, mai! E giù sorrisini e gomitate. E degli atti vandalici al liceo e all’ITC? Boh!, In coro. Unghie laccate e capelli disordinati all’ultima moda le femminucce, giubbotti colorati i maschietti. Accomunati da jeans falso-logori-griffati, volute di fumo non aspirate di sigarette aromatiche e “ignoranza” dei fatti.
L’ex consigliere del Pdl Andrea Russo, abilmente barcamenatosi in questo triennio del duo Sgarbi-Giammarinaro, a metà strada tra l’opposizione e la collaborazione, non ha dubbi!. “Quello che sta succedendo resterà nella storia di Salemi . La cittadinanza ne avrà delle ripercussioni negative. Ho cercato di evitare i danni maggiori dimettendomi prima da consigliere, per un senso di responsabilità”. Non ha nulla di rimproverarsi, gli chiedo. “Assolutamente no”, risponde deciso. “Penso che ognuno risponda titolo personale. E io non nulla di cui pentirmi, ho avuto i voti dai cittadini e debbo rispondere solo a loro. Sono convinto che i colori politici non contano più, contano i progetti comuni e non quelli personalistici.” Chi la pensa diversamente è decisamente Franco Giglio, dirigente del Movimento “Un’Altra Storia” di Rita Borsellino. Nel lontano dicembre del 2008 aveva dichiarato a Felice Cavallaro del Corriere della Sera di considerare Sgarbi «il burattino di un puparo democristiano come Pino Giammarinaro ». “L’evoluzione dei fatti mi stanno dando ragione”- mi dice. E con toni molto vivaci mi dice che una certa responsabilità di quanto è accaduto ce l’ha il popolo salemitano perché quando ha votato per Sgarbi sapeva benissimo chi era lo sponsor ufficiale dell’operazione politica e dell’apparato politico-clientelare che ci stava dietro. “E’ sconcertante”- aggiunge- “come i protagonisti di tutto il pasticcio e gran parte di chi era organico al sitema Giammarinaro, oggi stiano tentando di riciclarsi e di mistificare il proprio essere. Mi auguro che chi ha sbagliato paghi veramente!”. Dure anche le reazioni dell'ex presidente del Consiglio comunale Giusy Asaro, dimessasi per ultima dopo che altri dieci consiglieri di maggioranza lo avevano fatto seguendo il consiglio di Sgarbi. “Lo scioglimento del Consiglio comunale per il condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata è una brutta pagina per il comune e i suoi abitanti” ci dice. Una decisione che era prevedibile , a cui certamente “ l'atteggiamento dell'ex sindaco Vittorio Sgarbi nei confronti delle autorità, dal prefetto al questore è stata una vera aberrazione che ha inasprito, se mai ce ne fosse bisogno, ulteriormente gli animi. Avevo creduto che la cittadina avrebbe avuto la possibilità di andare al voto ma ho dovuto constatare che dalla nomina del commissario inviato dalla Regione non era cambiato nulla. Serio, infatti, ha ratificato gli atti dell'amministrazione senza dare un vero segnale di rinnovamento rispetto al recente passato». A cui l’ex sindaco subito a replicato con lo stile di sempre, tramite le compiacenti colonne di un quotidiano regionale (qualcuno dovrebbe avvertire questo giornale che Sgarbi non è più sindaco di Salemi). “Ignara di tutto e pronta a immolarsi al suo carnefice, Giusy Asaro, tenta di attribuire a me un qualche ruolo nelle decisioni del Ministro…sappia che si è deliberatamente deciso di sciogliere il solo consiglio comunale con l’obiettivo di impedire la ricandidatura dei 12 eletti delle liste presentate da Giammarinaro”. Per il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Lorenzo Lo Re, che è anche salemitano, al punto in cui erano giunte le cose, lo scioglimento del Consiglio Comunale era quasi un atto dovuto. “Non si poteva votare a maggio con la serenità che una consultazione elettorale esige. E’ bene che ci sia un lungo periodo di decantazione per potere dare la possibilità alle forze politiche di organizzarsi e riflettere profondamente per cercare di stroncare definitivamente le cause che generano a Salemi la cattiva politica, condizionata dagli eterni padrini che tengono soggiogati i cittadini con il bisogno, spacciando i diritti per favoritismi. Occorre creare le condizioni per avere un Comune davvero cristallino e trasparente. Deve essere la Casa di tutti e non in ostaggio a pochi privilegiati.” Il consigliere del Pd Domenico Venuti, di cui si era parlato di una sua probabile candidatura appoggiata oltre che dal suo partito anche dall’Udc, Fli ed Mpa non ha dubbi. Si tratta di “una decisione che colpisce la cittadina ma che c'era da attendersi visto il contesto in cui ha operato l'amministrazione Sgarbi. A prescindere da qualunque dimissioni del sindaco della giunta e di alcuni consiglieri il provvedimento è andato avanti lo stesso. Da un lato sono amareggiato ma dall'altro lo scioglimento è il segno che lo Stato è presente e ha ritenuto che in questa cittadina fossero presenti elementi tali, e non solo ombre o sospetti infondati, da richiedere un intervento drastico. Ribadisco il nostro pieno sostegno alle istituzioni che agiscono per tutelare, e non per punire, i cittadini. Resta l'amarezza di una macchia indelebile che per colpa di pochi segnerà l'intera comunità.” Il solito nutrito gruppo di pensionati, posteggiati sulla solita panchina, esposta al sole di questa incerta primavera, mi manifesta tutto lo sdegno come categoria e come cittadini. Uno si alza e mi indica il selciato della strada: “Vedi, sono due anni che non rifanno le strisce pedonali, è un pericolo costante per noi con questi automobilisti che non rispettano il limite di velocità!”. Un altro, agitando le braccia: “Sono stati capaci di aumentare solo la tassa de la monnezza e le strade sono sempre sporche”.
Anche la reazione dell'ex sindaco Vittorio Sgarbi è stata rabbiosa. Ha annunciato ricorso avverso la decisione ministeriale. La vicenda, che la sua collaboratrice Avv. Chiara Modìca Donà dalle Rose ha qualificato come “cronaca ministeriale” (!), sono in molti a pensare che tuttavia peserà sul futuro politico del critico ferrarese, che persa quella di Salemi ambirebbe a conquistare la fascia tricolore come sindaco di Cefalù.
Franco Lo Re
La foto, concessaci gentilmente dal Movimento 5 Stelle, scattata a pochi passi dal Municipio che si vede con la bandiera, è molto eloquente sullo stato di degrado della Città.
MAFIA: CANCELLIERI, NON ESPRIMO GIUDIZI SU ATTIVITA' SINDACI
(AGI) - Roma, 24 mar. - In riferimento alla nota diffusa dall'ex sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi, il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri precisa che, nel corso di una "chiacchierata informale", ha avuto "parole di interesse per l'attivita' culturale" del professor Sgarbi. Ma il ministro dell'Interno "non esprime giudizi sull'attivita' amministrativa dei sindaci. Ne' di Salemi, ne' di nessun altra citta'". (AGI) Bas