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02/04/2012 07:35:48

Rogo ad Erice. Chiesto di nuovo il patteggiamento

Castiglione, in caso di accoglimento della richiesta di patteggiamento, sconterebbe una pena ridotta: tre anni di reclusione. Anche il Pm Franco Belvisi ha dato il consenso al patteggiamento, secondo cui la pena finale e commisurata alle responsabilità dell’imputato. Castiglione ci riprova e anche in questo caso nulla è certo perché già nell’udienza preliminare era stato chiesto il patteggiamento, trovando anche allora il consenso del Pm. In quel caso la pena sarebbe stata di due anni, ma alla fine il Gup aveva deciso di rigettare l’istanza della difesa. Tra l’altro la richiesta della difesa era stata duramente contestata dal sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, che non mancò di polemizzare con il pubblico ministero. L’ Amministrazione di Erice infatti è costituita parte civile non solo per chiedere il risarcimento dei danni immateriali – in quanto patrimonio boschivo del demanio regionale - all’immagine della città e del suo monte devastato dall’incendio, ma anche per chiedere giustizia con l’adozione di esemplari misure in capo ai responsabili.

In quell’occasione per il giudice non sembrava “giustificata la concessione delle attenuanti generiche non essendo sufficiente a giustificarla la incensuratezza dell'imputato vista la estrema gravità del fatto, la reiterazione della condotta, il danno derivato dall'incendio di oltre 300 ettari di flora boschiva e tenuto conto dell'atteggiamento processuale dell'imputato che dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia e aver negato ogni responsabilità nell'interrogatorio reso avanti al pm ha ammesso l'addebito solo quando si è reso conto dei gravissimi indizi emersi a suo carico senza fornire adeguata motivazione della sua condotta gravemente criminosa. Non appare corretta la prognosi circa la futura astensione dell'imputato dalla commissione di altri reati alla stregua degli elementi evidenziati nell'ordinanza applicativa della misura cautelare. La pena appare troppo mite rispetto alla complessiva gravità dei fatti di reato”.

Nell'inchiesta è coinvolto anche l'ex comandante della sezione della Guardia forestale di Erice Michele Asarisi, accusato di “latitanza” dal servizio in quel pomeriggio drammatico, che sarà processato separatamente con un altro procedimento.