Sono in totale 14 gli episodi contestati a Correra a seguito delle indagini svolte dalle Fiamme Gialle e dalla Procura di Marsala. Il totale della mega truffa si aggirerebbe sui 530 milioni di euro e avrebbe avuto come vittime alcune aziende del Nord Italia e rivenditori di prodotti per l’agricoltura per i quali Correra era rappresentante.
Secondo l’accusa alla Zolfindustria di Novara, la Kempio di Torino e la Giberti di Cento (Ferrara) Correra avrebbe ordinato, per conto di rivenditori inesistenti o addirittura ignari, l’acquisto di grossi quantitativi di prodotti agricoli che rivendeva senza poi pagare il fornitore. In alcuni casi poi avrebbe incassato lui stesso, senza rigirarle ai fornitori, le somme ricevute dai clienti.
Nelle scorse udienze in tribunale sono state sentite le parti lese che hanno confermato tutto. “Nel 2008 - hanno spiegato i titolari di Zolfindustria e Kemia - lo avevamo anche premiato come uno dei migliori rappresentanti, ma l’anno dopo siamo stati gabbati. Non ci rispondeva neppure al telefono. Ci siamo rimasti molto male”. E nel processo è spuntato anche il nome di Michele Mazzara, l’imprenditore di Paceco che qualche settimana fa è stato raggiunto da un maxi provvedimento di sequestro perché ritenuto prestanome di Cosa nostra e in particolare del clan del super latitante Matteo Messina Denaro. Uno dei 14 episodi contestati a Correra riguarda proprio una fornitura all’imprenditore di Paceco. Correra ha dichiarato che “il rapporto tra Mazzara e la Zolfindustria è regolato da una loro scrittura privata. Quindi io ne sono chiamato fuori”. Correra poi si è detto fiducioso sull’esito delle testimonianze: “le ditte che dicevano che io non ero il loro rappresentante hanno dichiarato quello che si sapeva già, e cioè che io aveva un regolare contratto d'agenzia per conto loro". Un’altra circostanza che è saltata fuori nell’ultima udienza l’ha riportata Pasquale Russo che ha avuto rapporti commerciali con l’imputato dal 2004 al 2008. Per Russo Correra gli avrebbe girato degli assegni che erano intestati al Rotaract di Marsala del quale l’imputato era stato tesoriere.
E' una matassa di procedimenti quella che coinvolge Correra, che è anche imputato in un altro processo per ricettazione. Parti offese nel procedimento sono gli imprenditori Massimo Billitteri e Antonio Sieri, che invece, in un altro processo sempre in corso davanti al Tribunale di Marsala, sono imputati per usura, e Correra è la parte offesa. Antonio Correra è accusato di ricettazione insieme ad un altro marsalese, Giuseppe Genna (classe 1960). Nel corso delle indagini a carico di Bellitteri e Sieri è, infatti, emerso che due degli assegni consegnati da Correra ai suoi "aguzzini" sarebbero stati staccati da un carnet di assegni emesso dall'Unicredit e rubati, ad Erice, il 21 gennaio 2008, alla signora Michela Burgarella.