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17/04/2012 16:31:02

Lettera aperta a Papa Benedetto da un suo ex collega teologo

Mi sento turbato dal fatto che, specialmente negli ultimi tempi, hai dato segnali che sono in contrasto con le parole e lo spirito del Concilio Vaticano II, durante il quale tu, come giovane e preminente teologo, hai aiutato a far uscire la nostra amata Chiesa dal Medio Evo verso la Modernità. Inoltre, mentre eri professore alla nostra Alma Mater Università di Tubinga, in quel periodo, con gli altri tuoi colleghi della Facoltà di Teologia Cattolica hai pubblicamente difeso 1) l'elezione dei vescovi da parte di elettori e 2) limitato i termini dell'incarico dei vescovi [vedere il libro Democratic  Bishops for the Roman Catholic Church]. Ora tu rimproveri dei preti leali per aver fatto proprio ciò che tu  precedentemente avevi così nobilmente difeso. Loro, e molti, molti altri nella Chiesa cattolica universale, stanno  seguendo il tuo esempio giovanile, cercando disperatamente di spingere la nostra amata Madre Chiesa verso la Modernità. Uso deliberatamente la parola “disperatamente”, perché proprio nella tua patria, la Germania, ed altrove in  Europa, le chiese sono vuote, e così sono anche molti cuori cattolici quando sentono le gelide parole che arrivano da  Roma e dai vescovi “radicalmente obbedienti” (leggere: “yes-men”). Nella mia patria, l'America, la culla della libertà  moderna, dei diritti umani, della democrazia, abbiamo perso – solo in questa generazione! - un terzo della nostra  popolazione cattolica, 30 000 000, perché le promesse del Vaticano II della sua rivoluzione copernicana su cinque  punti (la svolta verso 1. la libertà, 2. questo mondo, 3. il senso della storia, 4. la riforma interna, e soprattutto 5. il  dialogo) sono state tutte così deliberatamente infrante dal tuo predecessore, e sempre più, ora, da te. Joe, eri  conosciuto come uno dei teologi del Vaticano II che hanno sostenuto l'appello del Santo Papa Giovanni XXIII  all'aggiornamento attraverso lo spirito riformatore del ritorno alle stimolanti fonti delle origini della Cristianità (ad  fontes!). Quelle sorgenti democratiche, amanti la libertà della Chiesa primitiva, erano esattamente le “fonti” del  rinnovamento spiegate per filo e per segno da te e dai tuoi colleghi a Tubinga.
Ti sto esortando a ritornare a quel precedente spirito riformatore della tua gioventù. Ho ricordato quello spirito ora in  preparazione della celebrazione del 50° anniversario del Journal of Ecumenical Studies (JES), che la mia amata  moglie ed io lanciammo nel 1964. Nella primissima edizione di JES ci sono articoli del tuo amico e compagno nel  Vaticano II, il teologo Hans Küng, e tuoi (!), che miravano a gettare un ponte sull'isolante abisso della Controriforma che  divideva la Chiesa Cattolica dal resto della cristianità, e veramente dal resto del mondo moderno.
Joe, in quello spirito, ti esorto a ritornare alle tue sorgenti riformatrici: ritorna ad fontes! Pace!
Leonard Swidler, ph. D., S.T.L.
Professore di Pensiero Cattolico e Dialogo Interreligioso, Temple University
Cofondatore della Association for the Rights of Catholics in the Church


in “www.catholica.com.au” dell'aprile 2012 (traduzione: www.finesettimana.org)