Ma qua vediamo un'altra mafia che strangola la propria vittima". Lo ha detto Beppe Grillo, a Palermo per sostenere il candidato sindaco Riccardo Nuti, parlando della crisi economica e dei provvedimenti per fronteggiarla.". I politici lasciateli sfogare, son ragazzi... Non appena rimarranno senza televisioni, senza giornali e senza i poliziotti che sono ormai stanchi di far da scorta a politici che fanno burlesque, e si iscrivono di nascosto al Movimento Cinque Stelle, allora saranno costretti a confrontarsi con i cittadini". Lo ha detto il leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, nel corso di una conferenza stampa a Palermo.
"Le parole di Beppe Grillo, pronunciate tra l'altro alla vigilia del trentennale dell'assassinio di Pio La Torre, sono uno schiaffo a tutte le vittime di mafia e a chi lotta ogni giorno per il riscatto del mezzogiorno. Si dovrebbe vergognare". E' questa la prima reazione alle frasi del fondatore del movimento Cinquestelle. E' Flavio Arzarello, della segreteria nazionale del Pdci, ad attaccarlo: "Questa volta è andato oltre i consueti sermoni populisti, ed è in sintonia con chi in questi 50 anni, proprio con questi atteggiamenti, ha assecondato il dominio mafioso".
Dura anche la reazione del Pd: "Da un pifferaio a un ciarlatano, l'Italia non merita chi non conosce la storia e la realtà - dice infatti Nico Stumpo, responsabile dell'organizzazione
- C'è una crisi economica grave, ma non credo che Grillo ne sappia qualcosa. Come evidentemente non sa nulla di mafia. Anche per lui, in queste ore ricordiamo commossi Pio La Torre che trent'anni fa pagava con la vita la sua lotta alla sopraffazione e alla violenza. Non è negandola che si combatte la mafia, non è con la demagogia che si fa crescere il rispetto dei diritti e dei doveri. C'è in Grillo una povertà culturale che gli italiani non meritano".