Si tratta di beni per un totale di 5,3 milioni di euro, comprendenti tra l'altro un negozio di telefonia usato per rifornire gli affiliati di schede telefoniche fittiziamente intestate a stranieri, e alcuni capannoni dove si tenevano summit tra i boss. Le misure patrimoniali colpiscono soggetti che erano stati arrestati nel 2010 nell'operazione "Paesan Blues", che aveva ricostruito i contatti del clan palermitano negli Usa con le 'famiglie' Gambino e Colombo di New York. Il sequestro, disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale su richiesta della Procura a conclusione di indagini del Gico, ha riguardato 11 tra societa' e ditte individuali con sede a Palermo, di cui sette operanti nel campo dell'abbigliamento, due nel settore della ristorazione, una nel settore della telefonia e un'altra nel commercio al dettaglio di tappeti; 9 appartamenti, un immobile commerciale e un posto auto a Palermo, nelle zone Cuba-Calatafimi, Villagrazia-Falsomiele, Zisa e Oreto-Stazione, una villa abusiva nella zona Villagrazia-Falsomiele di Palermo, una villa in Campofelice di Roccella, due terreni in contrada Villagrazia di Palermo, 11 auto, anche di lusso tra cui Porsche, Mercedes ed Audi Q7, 5 motociclitte Honda e Yamaha e diverse disponibilita' bancarie e finanziarie. I beni in alcuni casi erano intestati a congiunti dei mafiosi. (AGI) .