Si tratta di 29 pezzi, integri e frammentari, che vanno dalla età del bronzo al XII sec. della nostra era. Tra questi: ancore litiche ellenistiche, una contromarra in piombo di epoca romana, anfore ellenistiche, romane e medievali. Il recupero di tali materiali, presso la casa di un privato cittadino, è sintomatico di un elevato rischio di dispersione del nostro immenso patrimonio archeologico subacqueo, sempre vittima di continui saccheggi e danneggiamenti. Con l’arrivo della bella stagione, il fenomeno del saccheggio dei siti archeologici marini si intensifica, l’Arma dei Carabinieri, attraverso l’impiego del Reparto Speciale di Tutela del Patrimonio Culturale, le motovedette ed il Nucleo Carabinieri Subacquei, unitamente al personale della Soprintendenza del Mare, attuerà, come ogni anno, una serie di servizi preventivi per il monitoraggio e la protezione dei siti subacquei. Tutti gli oggetti saranno consegnati alla Soprintendenza del Mare. Il detentore è stato denunciato per ricettazione ed impossessamento illecito di reperti archeologici.