In aula e’ presente il presidente della Regione siciliana. Davanti al giudice monocratico Michele Fichera, erano chiamati a deporre Rosario Di Dio, ritenuto il boss mafioso di Ramacca, e un ufficiale del Ros dei carabinieri. Secondo l’accusa, il 26 maggio del 2009, Raffaele Lombardo si sarebbe recato a casa di Di Dio a Ramacca per chiedergli sostegno elettorale. Questa circostanza e’ stata sempre negata dal governatore, il quale ha invece confermato di aver incontrato varie altre Di Dio in un distributore di benzina di cui e’ gestore.
Collegato in videoconferenza dal carcere dove e’ recluso al 41 bis, Di Dio si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. Di Dio, ritenuto il boss mafioso di Ramacca, nel processo e’ imputato di reato connesso, ha preferito non sottoporsi all’interrogatorio del giudice monocratico Fichera. E’ in corso la deposizione dell’ufficiale dei Ros che ha svolto le indagini.