Il Cous Cous Fest Preview è semplicemente un “evento anteprima”, a base di cous cous, che si realizza nella prima settimana di giugno nella spiaggia di San Vito Lo Capo. Le anteprime generalmente servono per rendere maggiormente intuibile ciò che in un qualsiasi programma verrebbe presentato da lì a poco dopo; in questo caso …. ciò che accadrà nel mese di settembre ormai lo sappiamo quasi tutti. Insomma il Cous Cous “Preview” è un assaggio di quanto ripercorreremo a fine della bella stagione nella stessa località balneare del trapanese. In attesa dunque della 15° edizione del Cous Cous “Fest”… godiamoci questo “antipasto” dal sapor di mare.
Senza togliere nulla a Comencini con il suo film del ’53: “Pane, amore e fantasia”, potremmo sotto intitolare il Cous Cous Fest Preview e Cous Cous Fest, così: “Cous Cous, amore e fantasia”. Diciamo ciò, perché in fin dei conti le parole chiave sarebbero proprio le seguenti: il tema della materia prima; la pace tra i popoli e la creatività in cucina. Parole che accomunano la storia e il divenire del cous cous. La creatività, che se ne voglia, è sempre figlia della rielaborazione delle conoscenze passate, del confronto con il presente e del continuo dibattito tra il pensiero dei filosofi e storici. L’insieme di così tanti pareri si ripresenta nelle tecniche di incocciatura della semola, nella cottura della stessa e nel modo di servirne il piacere. A tal proposito, per l’occasione , all’interno del programma non mancheranno: le degustazioni e aperitivi, i laboratori e i percorsi gastronomici per imparare le varianti internazionali di cous cous senza tralasciare il couscous che ci caratterizza: il couscous trapanese. Inoltre per restare in tema ci saranno battute di pesca, lezioni di danza araba e la presentazione anticipata di una sfilata di moda, e ancora, dulcis in fundo, la gara che durante le tre fasi delle semifinali vedrà 6 chef contendersi la "convocazione nella squadra italiana"al Cous Cous Fest 2012.
L’avvento di quest’altra realtà: Il Cous cous Fest Preview che va aggiungendosi al puzzle cartellonistico dell’agenzia di comunicazione Feedback assieme agli intenti proposti dalla Regione Sicilia così come dal Comune di San Vito Lo Capo, è però un qualcosa di altamente strategico. In realtà il posizionamento di un simile evento proprio in prossimità dell’estate non è un semplice pretesto per anticipare il bisogno di mare, piuttosto è un palese invito inaugurale alla stagione culinaria. Questo prendere i turisti “per la gola” nel corso degli anni si sta dimostrando davvero avvincente, e come non poteva funzionare in una terra che vive principalmente di enogastronomia e turismo? Trapani del resto è capitale dell’unico piatto di cous cous tipicamente e storicamente italiano: “il Cous Cous alla trapanese”. Concludere poi la stagione turistica con la sola ma grande versione “Fest” nell’ultima settimana di settembre fa rivivere l’eco e lo rimanda con la stessa intensità come un “arrivederci al prossimo anno” da dedicare a tutti i turisti che vorranno ritornare in Sicilia.
La fortuna di godere di tale potere decisionale sulla scelta delle date, scandendo l’inizio e la fine della stagione balneare, fa intuire come il festival del Cous Cous sia effettivamente considerato l’evento estivo più importante del comune sanvitese. Ad esso di aggiunge un intento in grado di accomunare l’intera provincia, e poi regione, che trova gratificazione nel vedersi riconosciuta per la seconda volta San Vito Lo Capo come la spiaggia più bella d’Italia.
Non è solo la classifica stilata da Trip Advisor a giustificare il gradimento dei visitatori, bensì, secondo un’indagine di marketing commissionata dall’assessorato regionale al turismo alle società Izi spa e Simulation intelligence nell’ambito del Por Fesr 2007-2013, pare che più di un italiano su due conosca il Cous Cous Fest. A sua volta, ciò farebbe pensare che il 57% degli italiani e il 27% degli stranieri saprebbero dove collocare San Vito Lo Capo nella mappa mondiale. La deduzione è che molto probabilmente sia il passaparola che la comunicazione mediatica “fatta a tappeto” stiano funzionando abbastanza bene. Talmente bene che molti pubblicisti rimandano il cous cous locale all’evento di San Vito Lo Capo, denominandolo “cous cous sanvitese”. Ma, per la gioia dei trapanesi possiamo ancora dire che solo “il cous cous alla trapanese” appartiene ancora ai grandi libri di cucina italiana.
Non è un voler peccare di presunzione ma forse dietro questo discorso un pizzico di verità c’è, senza nulla togliere alla grandezza di un evento che si rispetti come il Cous Cous Fest. Infatti, proprio ieri sera ha giustamente fatto parlare di sé. Al di là dei numeri, il noto Fede Quaranta del programma “Decanter di Radio 2” ha commentato il successo del Cous Cous Fest concentrandosi sui giudizi e pareri della critica giornalistica e non solo, che lo ha definito come:
1) l’evento con maggior impatto turistico in Sicilia, tanto da superare il flusso storico presente al Taormina Film Festival.
2) L’evento enogastronomico più importante in Italia o addirittura in Europa
3) Un vero “Festival” perché durante le giornate ad esso dedicate non si prepara e non si serve solo cous cous ma si fa e si parla soprattutto di cultura. Dunque, il Cous Cous Fest non lo si può affatto paragonare ad una Sagra.
Sara Galia