Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
08/06/2012 04:50:27

Vicino lo scioglimento per mafia di Campobello di Mazara. Cominciato il conto alla rovescia

Tre anni dopo, un'altra richiesta di scioglimento per infiltrazione mafiosa  per il Comune di Campobello di Mazara è sul tavolo del Ministro dell'Interno, Rosanna Cancellieri. Il decreto per lo scioglimento è pronto, si aspetta il primo Consiglio dei Ministri utile per portare la questione all'attenzione del Governo. Già oggi potrebbe essere trattato l'argomento. Dopo Salemi, il Comune amministrato da Vittorio Sgarbi, quello di Campobello di Mazara sarà il secondo Comune sciolto per mafia in provincia di Trapani nell'anno 2012. Un altro Comune, Pantelleria, va invece verso il commissariamento, dopo le dimissioni del Sindaco, Alberto Di Marzo, arrestato per corruzione. Ma almeno Pantelleria non rischia questa volta (come avvenuto nel 2003) lo scioglimento per mafia.

Lo scorso Dicembre, nell'operazione Campus Belli, i carabinieri non solo hanno decapitato i vertici locali delle cosce, ma hanno anche arrestato il Sindaco, Ciro Caravà, Pd,  che guida l'Amministrazione Comunale dal 2005, e che era stato rieletto a furor di popolo nel 2010. Caravà non si è mai dimesso, dopo l'arresto. E' rinchiuso nel carcere di San Giuliano, a Trapani. E' smagrito, dicono che abbia frequenti crisi di pianto, rifiuta il cibo, ma continua a professarsi innocente, non parla e non si vuole dimettere. Questo sua volontà di non dimettersi (tutto il consiglio comunale e gli assessori invece si sono dimessi) ha portato il paese ad uno stallo. Se Caravà si fosse dimesso i cittadini di Campobello avrebbero anche potuto votare a Maggio la nuova amministrazione. Invece l'ostinazione di Caravà ha fatto solamente precipitare le cose, dando agli ispettori del Prefetto nuove argomentazioni per chiedere lo scioglimento per mafia del Comune. Scioglimento che non viene chiesto per la prima volta. Anche nel 2009, dopo l'operazione Golem, i commissari vennero al Comune per capire quanta mafia ci fosse dentro le stanze dei pubblici uffici. "Non sono venuti per me, ma per la precedente amministrazione - commentava serafico Caravà - perchè io sono il Sindaco della legalità". Ma una sua collaboratrice verrà intercettata mentre dice: "Da quando ci sono gli ispettori abbiamo l'inferno dentro...".

La settimana scorsa il Sindaco Caravà  è stato rinviato a giudizio  dal gup del Tribunale di Marsala con due ex consiglieri, Antonio Di Natale e Giuseppe Napoli. L'accusa è quella di concussione: sono stati  denunciati da un imprenditore, Vito Quinci,  che si è visto chiedere una sostanziosa mazzetta per ottenere una concessione edilizia.  Recentemente un avviso di garanzia, per abuso e truffa, è stato notificato ad un dirigente del Comune, l’architetto Ignazio Graziano, responsabile del settore “Servizi alla città”. Le Fiamme Gialle hanno scoperto che operai del Comune erano stati impiegati per sistemare il giardino della propria villa, nella località turistica di Tre Fontane; gli operai per condurre meglio i lavori usavano anche una pala meccanica del Comune.