Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
11/06/2012 04:39:25

Linea dura del Pd contro Lombardo, si va verso la mozione di sfiducia. Fava si candida alla Presidenza

La decisione arriva dalla direzione del partito che quasi all’unanimità ha adottato la linea dura, votando un documento nel quale si descrive la giunta come un «comitato elettorale». «Adesso si volta pagina, lavoriamo subito per costruire un accordo tra il centrosinistra e l’Udc», dice il segretario Giuseppe Lupo. E il coordinatore del partito di Casini, Gianpiero D’Alia, apre «al dialogo con i democratici». Ma il governatore attacca: «Il Pd è ridicolo, sta sfiduciando sé stesso», dice Raffaele Lombardo. Mentre Carmelo Briguglio di Fli aggiunge: «Stanno
bocciando i loro assessori, i loro manager della sanità e tutto il sottogoverno che il partito di Bersani ha occupato senza rossore». Ma proprio la decisione dei democratici potrebbe accelerare adesso le dimissioni, ormai imminenti, dell’assessore Mario Centorrino, che alla formazione potrebbe essere sostituto dal capo di gabinetto Patrizia Monterosso

«Adesso si volta pagina, lavoriamo da subito per costruire un accordo tra il centrosinistra e l’Udc», dice il segretario Giuseppe Lupo. E a stretto giro di posta il coordinatore siciliano del partito di Casini, Gianpiero D’Alia, apre al dialogo con i democratici «che finalmente hanno deciso di sfiduciare la giunta».

Il documento votato è molto duro e apre ad accordi con l’Udc, tanto che nel testo si fa riferimento ad alleanze «con le forze moderate» e la parola «autonomiste » è stata cancellata. In direzione tutte le anime del partito sono state concordi nel presentare «una sfiducia sempre più necessaria », come l’ha definita Francantonio Genovese, uno dei principali artefici dell’accordo con Lombardo. Sui tempi della sfiducia, però, la direzione non ha dato indicazioni e tutto è rimandato al gruppo parlamentare: «Ma deve essere chiaro che la direzione ha chiesto la presentazione della mozione nel più breve tempo possibile, e sono convinto si voterà prima del 29 luglio, data delle dimissioni di Lombardo — dice Lupo — proprio per questo
da lunedì avvierò una serie d’incontri con l’Udc e le forze di opposizione ». Lupo annuncia quindi che da subito si metterà al lavoro per costruire un’alleanza tra il centrosinistra e l’Udc, e boccia le fughe in avanti fatte da Rosario Crocetta e da Claudio Fava di Sel: «Crocetta non è al momento il candidato del Pd e per quanto riguarda Sel sono convinto che c’è ancora possibilità di dialogo», dice.
La palla adesso passa al capogruppo all’Ars, Antonello Cracolici, che dovrà far calendarizzare sia la sfiducia sia il ddl blocca nomine.
«Il gruppo all’Ars compirà gli atti necessari a formalizzare la presentazione della mozione, discuteremo con i nostri deputati e sottoporremo il testo agli altri gruppi parlamentari», dice Cracolici.

Nel fine settimana ha annunciato la sua candidatura alle elezioni regionali Claudio Fava, «fuori dai partiti e senza le mediazioni degli apparati ». L’ex eurodeputato oggi dirigente di Sel ha annunciato ufficialmente la sua candidatura, raccogliendo dopo poche ore l’appello degli intellettuali per un suo impegno, tra i quali Pina Maisano Grassi, Gustavo Zagrebelsky, Dacia
Maraini, Leo Gullotta e Franco Battiato. «Alcune persone mi chiedono di candidarmi per la Sicilia, sono qui per dirvi che accetto questa sollecitazione senza passare però dalla mediazione
degli apparati dei partiti e, naturalmente, chiedo agli uomini e alle donne di Sicilia di metterci la faccia », dice Fava, che entra in campo per rompere qualsiasi tentativo di accordo
romano tra il Pd e l’Udc e sottolinea «di aver fatto questa scelta senza concordarla con Sel, che spero però mi sostenga». Il titolo della sua campagna elettorale è «”Liberasicilia” è il nome che voglio dare a questa mia avventura — continua — libereremo questa terra inondata da una cattiva e opaca politica. Ma sia chiaro: non mi sto offrendo alla mediazione dei partiti, mi sto candidando».