All’esito di uno specifico controllo i militari e gli agenti operanti hanno infatti constatato che sull’intera superficie del fondale della colmata (da 0 a 2 metri) sono depositate diverse tonnellate di rifiuti semplici e speciali, quali materiali da demolizione edile, materiali ferrosi e plastici, pneumatici bruciati e non, sfabbricidi e frammenti di fibrocemento (cosiddetto eternit).
Da un primo esame sulla natura e sulla qualità dei rifiuti, emerge che gli stessi sono stati abbandonanti a più riprese e nel corso degli anni, ad opera di ignoti che hanno adoperato l’area come discarica abusiva.
La “colmata”, che è di proprietà demaniale, di recente era stata consegnata dall’Assessorato Regionale Demanio Marittimo al Comune di Mazara del Vallo, come sito di deposito dei fanghi raccolti sul fondale portuale e fluviale, ritenuti materiali non inquinanti.
Proprio l’inizio dei lavori del Comune, e in particolare lo spostamento della sabbia del fondale della colmata prima dello sversamento dei fanghi, ha fatto sì che venissero a galla parte dei rifiuti speciali, poi meglio individuati dagli inquirenti.
Dopo l’apposizione dei sigilli, l’area è stata ri-affidata in custodia al Comune di Mazara del Vallo, in attesa che i tecnici dell’ARPA procedano alla classificazione e all’esame di pericolosità dei rifiuti e che l’Autorità Giudiziaria di Marsala disponga la bonifica e quindi il dissequestro del sito.
Nel frattempo i militari dell’Arma hanno avviato le indagini del caso ed effettuato una informativa di reato a carico di ignoti per gli illeciti di “abbandono di rifiuti aggravato” e “attivazione e gestione di discarica abusiva”.