''La situazione qui in Libia è come un mosaico composito - dichiara - stiamo lavorando a piccoli passi. Ancora il tribunale militare non si è espresso sulla questione del ritrovamento di alcuni cocci di anfora a bordo del peschereccio Maestrale''.
''Sono troppi gli interlocutori - prosegue- e qui tra una settimana si andrà al voto, continuiamo a lavorare"''. Il 7 Luglio, infatti, ci saranno le elezioni, e la situazione di incertezza politica non favorisce le trattative.
Oggi verrà pagata l'ammenda di 6000 euro, e verrà messo all'asta il pescato sequestrato. Con il suo ricavato verranno finanziate le milizie che hanno proceduto al sequestro dei tre pescherecci.
A complicare le cose si è aggiunto anche il sospetto delle autorità libiche che i marittimi fermati siano in realtà anche dei trafficanti di reperti, dato che sono stati trovati a bordo dei pescherecci dei cocci di anfore. "E' normale che nelle reti da pesca si incaglino questo tipo di materiali" si sono difesi i marinai. D'altronde anche il Satiro Danzante fu trovato così.