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01/07/2012 04:20:48

Nomine illegittime. La Corte dei Conti cita a giudizio l'ex sindaco di Mazara del Vallo, Macaddino

Sono stati chiamati a rispondere, nell’udienza che si terrà il 4 ottobre davanti alla Sezione giurisdizionale di Palermo, del pagamento della complessiva somma di circa 348 mila euro (348.247,30) per avere affidato una seriedi incarichi esterni in materia di opere e lavori pubblici che sarebbe risultata illegittima. Della somma complessiva, Macaddino deve rispondere per 229.894,84 euro, Giuseppe Calogero barone per 80.398,79 e Pietro Maria Calandrino per 37.953,57. Secondo l’accusa nelle determinazioni assunte dall’ex sindaco, anche sulla base delle indicazioni dei due funzionari, si prospetta l’ipotesi di «danno per l’erario comunale» in quanto sarebbero state «contrarie alla specifica disciplina dettata in materia e, peraltro, non sostenute da idonea motivazione». Gli accertamenti istruttori effettuati dalla Procura regionale avrebbero evidenziato, infatti, che l’esternalizzazione dei servizi avrebbe potuto essere evitata «tenuto conto del rilevante numero di dipendenti comunali con qualifica e competenza tecnica specifica tali da potere svolgere adeguatamente leprestazioni di lavoro affidate all’esterno (spesso non caratterizzate da natura specialistica, come nell’ipotesi dell’affidamento dell’incarico di coordinatore per la sicurezza)». Da qui la conclusione che le attività affidate ai professionisti privati e che, invece, «potevano essere svolte da dipendenti di ruolo» avrebbe determinato «la dispersione di notevoli risorse finanziarie pari ai compensi corrisposti ai professionisti incaricati». L’accusa, nata da une sposto di alcuni consiglieri comunali in carica nel 2008, ha contesta all’ex sindaco ed ai due funzionari anche di avere omesso di svolgere «una seria analisi su quali fossero i compiti gravosi già affidati ai dipendenti comunali, tali da impedire ulteriori disposizioni di servizio a loro carico». Macaddino, Barone e Calandrino, su invito della stesa Procura della Corte dei Conti, nei mesi scorsi avevano presentato delle controdeduzioni contestando le accuse e sostenendo di non avere violato alcuna norma anchedel regolamento comunale. Macaddino, in particolare, aveva sostenuto che «tutte le determine sono state sorrette da ampie e motivate relazioni da parte dei dirigenti che le proponevano» e che «sussistono tutti i presupposti per potere conferire l’incarico a professionisti esterni».