Ai sei bracconieri, che avevano appena iniziato la razzia di ricci di mare, è stata contestata la violazione della disciplina della pesca subacquea e comminata una sanzione pecuniaria di 4.000 euro, oltre all’obbligo di riversare in mare i circa 100 esemplari di riccio di mare pescati fino a quel momento.
“Ringraziamo la Guardia Costiera, ancora una volta - ha commentato il Presidente dell’AMP Lucio Antinoro -, per questo intervento tempestivo ed efficace e per lo sforzo che sta portando avanti in questo periodo per la sorveglianza nell’Area marina protetta delle Egadi. Da quando abbiamo adottato il nuovo disciplinare e applicato le sanzioni previste dal Decreto Legislativo n. 4 del 2012, le sanzioni pecuniarie sono diventate salatissime e si stanno rivelando un deterrente molto efficace. E per le violazioni più efferate è prevista anche la denuncia penale. Con l’aiuto della Capitaneria di porto e delle altre Forze dell’Ordine, tra cui adesso anche la Polizia Penitenziaria, renderemo dura la vita ai bracconieri del mare e a quanto sfidano le leggi per la tutela dei fondali della riserva marina più grande d’Europa”.