Mentre a poche ore dalle dimissioni del “presidentissimo” si continuano a nominare assessori e dirigenti e con la ormai famosa “Tabella H”, di cui in calce alleghiamo una parte, sempre gli stessi politici/politicanti regionali, elargiscono 33 milioni di euro ad Associazioni siciliane, magari molte di queste operanti nel sociale, ma chissà quante di copertura degli stessi politici/politicanti, lasciando, di fatto, Pantelleria, Egadi e Ustica nell’isolamento più assoluto, per non aver trovato 3 milioni e 500.000 euro tra le pieghe di un bilancio, con la conseguenza che:
- la spazzatura che non potrà più essere trasportata sulla terraferma proprio nel periodo di maggior afflusso turistico facendo diventare l’isola una grande discarica a cielo aperto;
- le bombole del gas che non potranno più arrivare, quindi di conseguenza le famiglie, ma anche hotel e ristoranti dovranno munirsi delle vecchie, calde e vintage cucine a legna per poter mangiare e dare a mangiare cibi cotti;
- i medicinali per il presidio ospedaliero che non verranno più trasportati…
E non illudiamoci che questo sta succedendo soltanto per Pantelleria, per le Egadi ed Ustica, perché presto toccherà anche Eolie e Lampedusa.
A questo punto è urgente che lo Stato sia Presente a Pantelleria, che lo Stato attraverso la sua massima espressione si renda conto di ciò che sta per accadere, ciò che fino a due giorni fa era “disagio sociale” ora si sta trasformando in “rivolta sociale”; “…Prima azioni forti vedi no tav poi si vede” è solo il primo dei commenti che iniziano a fioccare.
Una volta per tutte e definitivamente si deve affrontare il “Problema Pantelleria” che certamente è anche il problema comune delle isole siciliane tutte, magari con sfaccettature diverse, ma che ingloba quanto menzionato nella nostra comunicazione precedente:
1. L’incertezza della continuità territoriale con i voli aerei, il blocco degli stessi che viene risolto in extremis e soltanto temporaneamente non permettendo a chi sull’isola vuol passare le proprie ferie una regolare programmazione, blocco, tra l’altro, che vi sarà nuovamente ad ottobre (Pantelleria vive quasi esclusivamente di turismo);
2. La precarietà dei trasporti marittimi, effettuati con navi obsolete, e con incertezza nei viaggi (vedi situazione “Traghetti delle isole S.p.A.”) che mette a rischio il trasporto della nettezza urbana, delle bombole di gas, delle forniture al presidio medico ospedaliero dell’isola, oltre, naturalmente, alla normale mobilità di residenti e non;
3. Instabilità nella vita lavorativa anche a causa della chiusura del Centro dell’Impiego di Pantelleria che costringe chi deve essere assunto a dover partire per Trapani semplicemente per richiedere la “dichiarazione di disponibilità al lavoro”;
4. Incertezza, anche nella sanità, con un Ospedale che oggi c’è e domani non si sa a causa della possibile chiusura dei piccoli presidi ospedalieri decisa dal Governo Monti e poi rinviata alle Regioni;
5. Una pseudo imprenditorialità che sommersa non è più perché sotto gli occhi di tutti, con finti imprenditori, doppilavoristi… e che produce un livello di concorrenza sleale senza precedenti, che mette a repentaglio la semplice sopravvivenza delle imprese artigiane costrette a destreggiarsi tra credito difficoltoso, cartelle esattoriali e Studi di Settore la cui congruità non è più raggiungibile in una economia falsata come la nostra.
Presto ci sarà sull’isola l’inaugurazione della nuova aerostazione e migliore occasione per organizzare un incontro per analizzare l’attuale situazione proponendo soluzioni a brevissimo e medio termine non potrebbe esserci.
Ribadiamo che oramai la situazione economico/sociale è così critica che una possibile rivolta sociale è praticamente alle porte, con le imprese che, continuando di questo passo saranno costrette a licenziare i propri dipendenti se non addirittura a chiudere del tutto i battenti, con all’orizzonte migliaia di disoccupati e le rispettive famiglie sulla strada.
La nostra associazione rimane in attesa di un cortese e pronto riscontro
Confartigianato Imprese di Trapani Il Segretario
(Francesco La Francesca)