Secondo uno studio del National Petroleum Council riportato da Bloomberg, solo dopo il 2050 sarà possibile abbandonare realmente i motori a combustione interna. E questo perché i costi delle nuove tecnologie e dei limiti di alcuni progetti ancora allo studio, come i sistemi fuel cell a idrogeno, saranno ancora elevati per molto tempo.
Gl'incentivi non hanno funzionato. Il National Petroleum Council rincara la dose, criticando le scelte del governo americano verso gli incentivi che stanno cambiando gli equilibri del mercato, senza tra l'altro aver ottenuto fino a oggi reali cambiamenti nelle abitudini degli utenti. La posizione è in netto contrasto con quella del governo americano, che ha posto un obbiettivo di un milione di auto elettriche sulle strade già dal 2015. Secondo i ricercatori, la soluzione migliore a breve termine è quella di ridurre la massa dei veicoli ed utilizzare sistemi ibridi plug-in, che permetteranno di abbattere sensibilmente le emissioni ed i consumi senza gravare troppo sul prezzo d'acquisto.
Il limite sono le batterie. Prezzo, peso ed efficenza nel tempo delle batterie delle auto elettriche rappresentano ancora un freno troppo grande per la diffusione di questi modelli su larga scala, senza contare la ormai nota "ansia da autonomia" che affligge il cliente medio. Osservando i dati di vendita in USA dei modelli più noti, si scopre che la Chevrolet Volt (con range extender) ha totalizzato 8.817 esemplari da gennaio a giugno 2012, mentre la Nissan Leaf elettrica non è andata oltre 7.201 unità.
Il futuro passa dal metano. Una delle tecnologie che, sempre secondo gli studiosi, potrebbe farsi strada sul mercato americano è invece quella dei veicoli bifuel a metano, capaci di abbattere le emissioni con investimenti limitati. Se il prezzo del gas naturale non subisse aumenti esagerati, gli utenti potrebbero rivolgersi in massa a questo combustibile.
da Quattroruote