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24/08/2012 06:46:31

Il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo, si è dimessa da parlamentare. E ci guadagna due volte

La legge, avvalorata da diverse sentenze della Corte Costituzionale, prevede l'incompatibilità tra a carica di deputato regionale  e quella di Sindaco di una città di media grandezza. Adamo si era impegnata, in caso di elezioni, a dimettersi, salvo poi cambiare clamorosamente idea, in ragione di un presunto "orgoglio" dei marsalesi ad averla sia Sindaco che deputato. Ma i marsalesi hanno reagito in altro modo. E' stato infatti presentato un ricorso al tribunale di Marsala per chiedere le dimissioni di Adamo. L'udienza, in sede civile, per costringere Adamo a rispettare la legge è già stata convocata per Ottobre, ma ovviamente, con le dimissioni del primo cittadino, decade tutto.  Adamo si è dimessa dopo lo scioglimento dell'Ars, quando cioè la sua carica non aveva più alcun valore, dato che il 28 Ottobre il parlamento regionale verrà rinnovato. A questo proposito, il gruppo di Adamo a Marsala non avrà un suo candidato. Probabilmente ci sarà Eleonora Lo Curto, candidata nell'Udc, ma non verrà sostenuta da Adamo, che invece punta sul consigliere provinciale Maurizio Sinatra, suo fedelissmo, avvocato trapanese, e in seconda battuta sull'ex Sindaco di Castelvetrano, Gianni Pompeo. Il tutto per impedire che arrivi primo (l'Udc probabilmente prenderà un solo seggio), Mimmo Turano, presidente della Provincia di Trapani (le sue dimissioni sono attese per il 30 Agosto).

Ma Giulia Adamo con le dimissioni dall'Ars ci guadagna due volte. Perchè? Innanzitutto, essendo il primo cittadino già in età pensionabile - ha 64 anni -  scatta per lei la pensione maturata per i sei anni di attività all'Ars. Adamo infatti fu eletta la prima volta nel 2006 con Forza Italia e poi nel 2008 con il Pdl.  Il sistema pensionistico dell'Ars è stato da poco riformato. Prima, garantiva una ricca pensione da 2000 euro per tutti, senza se e senza ma. Per fortuna, dal 1° Febbraio 2012 si è passati al sistema contributivo. La pensione si matura in base agli anni effettivi di mandato. Per il Sindaco Adamo la pensione sarà, lorda, intorno ai 15000 euro al mese. Che si sommano alla pensione da dirigente scolastico.

Ma adesso, soprattutto, per Giulia Adamo scatta la possibilità di percepire l'indennità di Sindaco, che fino alle dimissioni dall'Ars non poteva percepire per il divieto di cumulo recentemente introdotto. In pratica, come anche lei ricordava spesso, Giulia Adamo faceva il Sindaco gratis. Da oggi, invece, percepirà la sua indennità. Questa è stabilità dalla delibera di giunta municipale del Comune di Marsala 166 del 2010, che aveva ritoccato al ribasso, con un taglio del 10% le precedenti indennità. Il Sindaco prenderà circa 65.0000 euro l'anno, cioè 5000 euro al mese. Già che ci siamo conviene ricordare quanto ci costano le altre cariche pubbliche: il vicesindaco, Antonio Vinci, prende il 75% dell'indennità del Sindaco. Quindi sono 48.765 euro l'anno, che al mese fanno 4.000 e rotti euro. Gli assessori, fin quando durano, prendono il 60% dell'indennità del Sindaco. Quindi sono 42.000 euro l'anno, che fanno circa 3500 euro al mese. Lo stipendio del presidente del consiglio comunale, Vincenzo Sturiano, è equiparato a quello del Vicesindaco. 

Questa la dichiarazione con la quale Giulia Adamo ha annunciato le sue dimissioni dall'Ars:

 “Con la pubblicazione da parte della Presidenza della Regione del decreto sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana che indice i Comizi elettorali per il prossimo 28 ottobre al fine di eleggere il nuovo Presidente della Regione e i 90 rappresentanti di Palazzo dei Normanni, sono venute meno le motivazioni che mi hanno spinto, come capogruppo dell’Udc a rimanere fra gli scranni di Sala d’Ercole dopo la mia elezione a Sindaco di Marsala. Da qui le mie dimissioni .

Ribadisco che sono rimasta nel Parlamento regionale solo per onorare la fiducia che nei miei confronti è stata riposta sia dall’Udc nazionale ed in particolare dall’on. Casini; sia dai vertici regionali (in primo luogo dal senatore Gianpiero D’Alia) che hanno creduto in me per rifondare un partito che veniva da un periodo di grande travaglio interno e per il quale si è resa necessaria un pragmatica rimodulazione con l’esclusione di alcuni esponenti.

Da capogruppo regionale dell’Udc ho voluto fare fino in fondo il mio dovere nella piena consapevolezza che avevo, comunque, già deciso da tempo di candidarmi a Sindaco della mia Città. Quando ho aderito all’UDC ho avuto affidato un mandato ed un incarico che non potevo mai disattendere e per il quale mi sono spesa con il massimo delle forze e soprattutto senza chiedere nulla.

Del resto la mia coerenza credo sia molto conosciuta. Quando affronto una questione, sia essa semplice o delicata, mi impegno al massimo per portarla a compimento. Ecco perché sono rimasta alla guida di un gruppo politico-parlamentare che – sono certa – dopo il suo rinnovamento verrà premiato dai siciliani. Concludo ringraziando quanti mi hanno collaborato in questi anni di mia esperienza come parlamentare regionale”.