Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/08/2012 04:04:31

Sicilia senza un euro. Tagli dalla Regione per 1,3 miliardi. Rischia anche la sanità

 È quanto risulta dal «bozzone» per la stesura del bilancio di previsione per il 2013 e di quello pluriennale 2013-2015 messo a punto dall’assessore Armao. E in questo quadro il suo collega Venturi boccia l’ipotesi di un intervento della Regione per il salvataggio di Wind Jet.
La bozza di bilancio, già trasmessa da Armao alla giunta regionale, prevede una significativa stretta con tagli sugli impegni di spesa nel 2013 per 1,3 miliardi, pari a una riduzione del 22% rispetto al budget 2011 che rientra all’interno del Patto di stabilità. Il taglio salirà al 24% nel 2014 e nel 2015. La sforbiciatà riguarda anche i pagamenti, -26% nel 2013 e - 28% negli anni 2014 e 2015.
Non solo. Gli uffici del dipartimento Bilancio hanno rilevato che non vi sono i fondi necessari per coprire interamente alcune voci di spesa «aventi natura obbligatoria o di rilevante valenza sociale, per cui - si legge nella circolare inviata dall’assessore Armao ai dipartimenti chiamati a presentare le proposte di spesa - potrà rendersi necessario ridurre ulteriormente i budget di spesa dei singoli dipartimenti regionali».
A rischio, secondo Armao, ci sarebbero il co-finanziamento alla spesa sanitaria, la copertura per il personale della Regione a tempo determinato e per il settore del precariato. E ancora la spesa per la forestazione e le attività antincendio, per gli impianti di dissalazione e per i capitoli relativi alle regolazioni contabili.
Una situazione finanziaria molto precaria nella quale la Regione si dibatte da mesi: da un lato, per mancanza di liquidità; dall’altro, per il rischio di sforare il tetto del Patto di stabilità. Per il 2012 la Sicilia può erogare pagamenti solo per 5,2 miliardi di euro, a fronte dei 6,7 miliardi dello scorso anno. Può disporre ancora di un miliardo entro la fine dell’anno.
Mancanza di fondi che crea parecchi malumori tra gli assessori poiché ognuno vorrebbe che i tagli riguardassero gli altri. Per recuperare risorse, occorre attuare la spending review per via amministrativa. Ma non sarà semplice.
Un eventuale ulteriore abbassamento del rating, potrebbe rivelarsi per la Regione un colpo mortale. I mutui stipulati sul
mercato dei derivati, infatti, prevedono la clausola, secondo cui, in caso di downgrade, l’immediato rimborso del prestito ottenuto sul mercato dei derivati, circa un miliardo di euro.
Il Ragioniere generale della Regione, Biagio Bossone, ha parte sua, ha sottolineato che la «stesura della bozza del bilancio di previsione del prossimo anno è un documento necessario per consentire agli assessorati e ai dipartimenti regionali, l’adozione di misure correttive. Esse costituiranno poi il contenuto della legge di stabilità» che è costruito sulla legislazione vigente e «non prevede di conseguenza gli interventi la cui autorizzazione legislativa scade il 31 dicembre, come ad esempio le norme sul precariato o sul personale a tempo determinato e sui dissalatori. Per altri settori di spesa, come i forestali, la copertura finanziaria richiederà una opportuna manovra, come negli anni scorsi».