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12/09/2012 04:46:17

La Regione Siciliana vende i suoi beni. Ci sono anche l'autostazione di Trapani e la sede della Coldiretti

 «Ma, questa volta, non ci saranno sedi di uffici che poi saremmo costretti ad affittare, e non ci sono certo i nostri gioielli», assicura l’assessore Gaetano Armao, che  ha presentato il nuovo piano di dismissione da 224 milioni di euro. Una cifra, questa, che sembra più un miraggio che un obiettivo reale, visto che il mercato immobiliare in Sicilia è praticamente fermo da oltre un anno. Prevista comunque la pubblicazione di due avvisi: il primo è già online sul sito della Regione, il secondo lo sarà a fine mese. Fino a 400 mila euro di valore del bene si procederà a trattativa privata, oltre questa soglia con asta pubblica. Prevista la vendita
anche di pezzi del patrimonio dell’Ast, l’Azienda di trasporto siciliana, per un valore di 5 milioni di euro.
L’operazione messa in piedi dal governo Lombardo nelle ultime settimane di attività prima del voto è ben diversa da quella della giunta Cuffaro, che aveva commissionato un censimento dei beni costato fino a oggi la cifra record di 80 milioni di euro più altri 60 milioni di contenzioso dopo che il contratto è stato revocato lo scorso anno, e poi aveva messo in piedi due fondi da 900 milioni: l’unico andato in porto è quello acquistato da Pirelli Re per 290 milioni che si chiama Fiprs. Un affare, per la Pirelli e gli altri soci privati, visto che la gran parte dei palazzi ceduti è rimasta sede degli assessorati, con la Regione che dal 2007 paga 20 milioni di euro di affitti all’anno. Risultato? Ha già speso più di quanto incassato, garantendo al fondo un rendimento dell’8 per cento: una cifra record, tanto che lo stesso Fiprs è stato appena premiato con il prestigioso “European property investment awards 2012”. Un premio che pesa solo sulle disastrate casse della Regione a vantaggio dei privati.


Questa volta Palazzo d’Orleans metterà direttamente in vendita gli immobili senza intermediazioni finanziarie. Il primo lotto comprende 30 beni per un valore di 116 milioni di euro. Tra questi c’è il Palazzo dei congressi di Agrigento, 25 mila metri quadrati di estensione valutati 12,8 milioni di euro.
A Sciacca, invece, in vendita è l’ex Ospedale: una palazzina in pieno centro che parte da un prezzo di 8,2 milioni di euro. All’asta andrà il campo commerciale
Boario di Caltanissetta: un terreno di 34 mila metri quadrati poco fuori la città stimato 4,1 milioni di euro. Tanti poi i mercati ortofrutticoli abbandonati
che saranno ceduti ai privati, da quello di Caltanissetta (valore 1,6 milioni) alla centrale ortofrutta di Catania (1,8 milioni), passando per il mercato di Paternò (1,4 milioni).A Trapani in vendita l’autostazione.
Sempre a Trapani, all’asta andrà anche la palazzina dell’ex mutua Coldiretti, prezzo base 2 milioni di euro. E, ancora, il Centro sociale Pietratagliata di Palermo, stimato 2,7 milioni, gli impianti sportivi di Bonagia per 3,1 milioni e la palazzina di via Villareale, a due passi da piazza Politeama e accanto alla clinica
Candela, per 1,7 milioni. All’avviso, già pubblicato sul sito www. regione. sicilia. it, possono partecipare sia società sia semplici cittadini. Le dichiarazioni d’interesse dovranno essere inviate all’assessorato Economia entro il 12 ottobre.
«Con le risorse che arriveranno dal piano di dismissioni di certo non intendiamo pagare stipendi, ma realizzare investimenti che possono rilanciare l’economia e abbattere l’indebitamento — dice Armao — si tratta di poco meno del 10 per cento del complesso dei beni di proprietà della Regione, ma è un passaggio significativo: la Regione opererà direttamente sul mercato immobiliare. Si chiude così una parentesi non certamente esaltante, per l’Isola, nella gestione del suo patrimonio».
Accanto ai beni di Palazzo d’Orleans, saranno ceduti anche immobili dell’Ast siti a Caltagirone, Trapani, Siracusa, Sortino, Modica e Ragusa, per un valore complessivo di 5,2 milioni di euro. In gran parte si tratta di aree destinate a magazzini, parcheggio di bus e officine di riparazione degli autobus aziendali. «Tutto il ricavato della vendita di immobili non più strumentali all’esercizio — dice il presidente dell’Ast, Dario Lo Bosco — sarà reinvestito per il rinnovo del parco mezzi».
Critici i sindacati: «Dismettendo immobili strategici per l’Ast, come officine e autorimesse, di fatto si dà il via allo smantellamento dell’azienda trasporti», dice Franco Spanò, segretario generale della Filt Cgil Sicilia.